TEST | SUZUKI V-STROM 800DE, la dual explorer che mancava
Di Angelo Gambino
Era il 1988 quando Gaston Rahier in sella alla Suzuki DR 800 BIG, il monocilindrico di produzione più grande del mondo, lanciò il guanto di sfida contro le grandi motociclette bicilindriche di quel periodo vincendo il Rally dei Faraoni. In seguito, alla Parigi Dakar, andò diversamente ma erano altri tempi, personaggi e storie di un mondo che oggi è cambiato profondamente. Quello che invece continua a vivere è il richiamo verso l’ignoto, quella voglia di esplorare in fuoristrada su sentieri e strade ancora sconosciute o di partire senza sapere quale sarà la meta. Tutto questo si chiama avventura.
Anche Suzuki, sulla scia delle rivali, ha deciso di mettersi in gioco ed entrare nell’arena delle adventure tourer di media cilindrata presentando la V-STROM 800DE. Avventura sì ma nel pieno rispetto delle caratteristiche distintive della eredità V-STROM, una sigla che per la casa nipponica di Hamamatsu vuol dire molto, e rinvigorendo quel fuoco mai spento acceso più di trenta anni fa con i dakariani Rahier, Arcarons, Gualini e Picco per citarne solo alcuni.
La creazione di una motocicletta adventure tourer marchiata Suzuki è iniziata con la progettazione di un motore nuovo di zecca. Il primo obiettivo degli ingegneri è stato quello di progettare un propulsore compatto per permettere la realizzazione di una geometria del telaio ottimale in grado di offrire prestazioni dinamiche di primo livello. Il nuovo motore ha sì il compito di fornire coppia e potenza in abbondanza, ma deve anche essere facile da controllare e trasmettere il piacere di guida non solo ai motociclisti esperti ma anche ai neofiti.
Esteticamente la nuova V-STROM 800DE rimane fedele all’etica del design Suzuki ma con forme più moderne, ecco quindi il caratteristico “becco” posizionato più in alto per far fronte alla generosa escursione delle sospensioni e alla capacità del modello di affrontare strade sterrate.
COME E’ FATTA
Assemblata interamente in Giappone, la V-STROM 800DE è equipaggiata con un inedito motore bicilindrico parallelo DOHC a 4 valvole per cilindro da 776 cm3 fasato a 270 gradi realizzato da Suzuki ed in grado di erogare una potenza di 84cv a 8.500 giri e 78 Nm di coppia a 6.800. Sul motore è presente il Suzuki Cross Balancer, un nuovo e innovativo sistema di equilibratura che contribuisce alla fluidità di funzionamento e alla riduzione delle vibrazioni. A livello di ciclistica spicca un nuovo telaio progettato intorno alla nuova piattaforma motore e realizzato in robusti tubi d’acciaio, studiato per fornire tutta la resistenza necessaria per affrontare i percorsi più accidentati ma anche per offrire un’eccellente stabilità in rettilineo e garantire buone prestazioni quando si percorrono lunghe distanze. Il telaietto posteriore, sempre in acciaio, è separato e imbullonato direttamente al telaio.
La forcella anteriore rovesciata e la sospensione posteriore sono marchiate SHOWA, sono entrambe completamente regolabili ed hanno una escursione di 220 mm. Raggio lungo anche per quanto riguarda l’altezza da terra, infatti con i suoi 220 mm la 800DE è la più alta della famiglia V-STROM. La frenata è affidata ad un impianto Nissin ed utilizza doppi freni a disco anteriori con diametro di 310 mm mentre al posteriore c’è un disco da 260 mm a pistoncino singolo, l’ABS può essere configurato in due modalità e, in caso di utilizzo in fuoristrada, è disattivabile al posteriore. Ricca la dotazione di sistemi di controllo elettronico denominati Suzuki Intelligent Ride System quali: il Sistema Suzuki Drive Mode Selector di selezione delle mappe motore, il Suzuki Traction Control System, il sistema Suzuki Bi-Directional Quick Shift e per chiudere il sistema Suzuki Easy Start e l’assistenza ai bassi regimi.
In pratica il pilota può scegliere liberamente le impostazioni di ciascun sistema per adattarsi la V-STROM 800DE al meglio in base al proprio livello di abilità ed esperienza, ottimizzando le prestazioni in base alle condizioni di guida e al fondo stradale in qualsiasi momento. Le caratteristiche principali di questa nuova Suzuki si chiudono citando l’ampio serbatoio da 20 litri che garantisce una percorrenza dichiarata di 450 chilometri, il manubrio in alluminio affusolato apiega larga, il forcellone in lega di alluminio, le ruote a raggi, lo schermo strumenti multifunzione LCD TFT a colori e come primo equipaggiamento i nuovi pneumatici Dunlop TRAILMAX MIXTOUR da 90/90-21 per l’anteriore e 150/70R17 per il posteriore con camere d’aria.
COME VA
La location scelta per il lancio internazionale della nuova V-STROM 800DE è la Sardegna ed in particolare le strade della zona sud occidentale meglio conosciuta come Sulcis. Nulla è stato lasciato al caso con un itinerario di circa 150 chilometri tra percorsi misti su asfalto ed in fuoristrada. Esteticamente ritengo la nuova V-STROM 800DE una motocicletta che trasmette carattere, ha una personalità tutta sua che non passa sicuramente inosservata anche grazie all’inconfondibile becco anteriore che richiama i modelli DR Big degli anni passati ma con un design più moderno. Le linee sono spigolose ma accattivanti ed il colore giallo petra della moto in prova richiama subito il giallo racing delle Suzuki da motocross.
La posizione di guida è confortevole, la sella ben sagomata e comoda, ideale per lunghe percorrenze. Per chi come me ha la gamba lunga, sono alto 1 metro e 90, la seduta è migliorata nel momento in cui ho tolto i gommini dalle pedane guadagnando qualche centimetro a livello di triangolazione. La nuova 800DE è caratterizzata da una geometria del telaio dedicata, con un interasse lungo ed un’inclinazione del canotto elevata abbinata ad un manubrio dalla piega ampia, tutto questo si traduce in grande stabilità e pieno controllo nella guida su strada. L’inserimento in curva, complice la ruota anteriore da 21, non è immediato e va accompagnato con lo spostamento del corpo. Il nuovo motore bicilindrico parallelo regala grandi soddisfazioni, è davvero elastico e versatile e spinge bene con progressione sin dai bassi regimi con una entrata in coppia vigorosa ma mai brusca. Sino ai 5.000 giri è brioso e si fa guidare con piacere ma è salendo sino agli 8.000 che il bicilindrico parallelo di Suzuki sorprende grazie ad un allungo da riferimento.
Come per il motore nota di merito anche per l’efficacia del cambio quick shift bidirezionale, preciso e rapido negli innesti anche a gas aperto e ti fa sognare di essere su una moto da corsa.
Tra i tornanti su strada asfaltata guidando in maniera più decisa, in fase di staccata ed ingresso curva si avverte un effetto di “beccheggio” della moto dovuto ad una taratura troppo morbida delle sospensioni. Basta qualche click per aumentare il precarico e la compressione di forcella anteriore e mono ammortizzatore e tutto si risolve velocemente a proprio piacimento. Le tre mappe motore selezionabili attraverso i comodi comandi al manubrio offrono un ottimo equilibrio di gestione della potenza e vanno tarate con il controllo di trazione e l’intervento dell’ABS in base al proprio stile o livello di guida e al tipo di fondo.
La mappa A è quella più aggressiva e rende la moto subito pronta e reattiva all’apertura del gas, sicuramente divertente sia su strada che in sterrato ma a patto di avere quel filo di esperienza in più per gestire tutti i cavalli a disposizione. La B corrisponde alla mappa standard ed è il giusto compromesso che permette di guidare sia su strada che nei tratti sterrati con la piacevole sensazione di avere tutto sotto controllo senza strafare. La mappa C, comfort, è ideale per condizioni di strada con poca aderenza, per un neofita o per chi vuole scoprire poco alla volta tutta la potenzialità di questa V-STROM 800DE. Diciamo che per un pilota mediamente esperto non si sente il bisogno di utilizzarla.
Il pacchetto elettronico è di buon livello, senza troppi fronzoli, funzionale e intuitivo nell’utilizzo. Da segnalare l’assenza del cruise control, a mio avviso un dettaglio non da poco soprattutto per chi affronta lunghi viaggi. Ben leggibile il display TFT e comoda la presa USB presente a lato del cupolino anteriore. La frenata è garantita dall’impianto Nissin, potente e ben modulabile in tutte le condizioni, anche in questo caso le diverse modalità di intervento dell’ABS consentono di cucirsi la moto addosso in base al proprio stile di guida. L’altezza sella è di 855 mm, come già detto l’ho trovata comoda nella triangolazione e adeguata nell’altezza da terra, non consente regolazioni ma è importante sapere che come optional sono disponibili una sella più alta di 30mm ed una più bassa di 20.
Il parabrezza è di dimensioni ridotte e su strada risulta poco protettivo dall’aria, è possibile regolarne l’altezza in 3 modalità utilizzando una chiave esagonale, scelta a mio avviso obsoleta poiché essendo la 800DE una moto di nuova progettazione mi sarei aspettato di trovare un pomello di regolazione senza dover ricorrere all’utilizzo di attrezzi. La bella Sardegna ci regala una giornata un po’ uggiosa, a tratti pioviggina ma fortunatamente ci sono circa venti gradi e guidare è un piacere. In queste condizione e percorrendo anche dei tratti lenti in fuoristrada non ho avvertito nessun surriscaldamento alle gambe. Probabilmente merito del posizionamento in avanti del motore bicilindrico parallelo (più corto rispetto ad un bicilindrico a V) e della rivista valvola termostatica che aiuta a mantenere costante la temperatura del motore.
IN FUORISTRADA COME SI COMPORTA?
Durante la giornata di test abbiamo affrontato diverse tipologie di strade dal fondo sterrato, alcune più lente e ricche di pietre altre più veloci e col classico brecciolino sardo a cui fare sempre attenzione. La guida in piedi risulta comoda e naturale, la sella dalla sezione stretta permette di stringere bene le gambe al telaio e di caricare correttamente il peso sulle pedane. Anche gli spostamenti del pilota risultano liberi e privi di intralci segno che gli ingegneri hanno lavorato bene per cercare l’ergonomia ottimale in tutte le situazioni di guida. Il motore tanto elogiato nell’uso stradale ben si presta a divertenti smanettate anche in offroad. Viste le dimensioni importanti della moto credo sia facile intuire che questa 800 predilige i percorsi veloci dove dare libero sfogo a tutta la cavalleria.
La potenza a disposizione è più che sufficiente ed il sound dello scarico due in uno è bello accattivante senza essere rumoroso.
Il quick shift bidirezionale funziona molto bene anche in fuoristrada, a tal punto che mi ha acceso la voglia di averlo disponibile anche sulle moto da enduro specialistiche o quantomeno di provarlo appena sarà disponibile su qualche modello nel momento in cui qualche casa deciderà di adottarlo. La modalità GRAVEL del traction control fa il suo dovere e permette di derapare e controllare la moto con la sicurezza necessaria, sia con la mappa A, più aggressiva, che con la modalità B standard. Ovviamente quando si affronta un tratto off road diventa fondamentale disattivare il Traction Control al posteriore per avere il pieno controllo del mezzo in fase di frenata.
Come su strada il setting standard delle sospensioni per il mio stile di guida è risultato essere troppo morbido trasmettendo un fastidioso sbacchettamento dell’anteriore nei tratti dissestati e quindi poca sicurezza. Ho risolto il problema chiudendo i registri di compressione forcella e mono ammortizzatore come indicato dai tecnici di suzuki presenti durante tutto il test. Gli pneumatici Dunlop Trailmax Mixtour mi hanno sorpreso positivamente per il grip offerto nelle condizioni di fondo sterrato asciutto ma hanno dei limiti nel momento in cui si incontrano delle zone fangose o dal fondo più dissestato. Come è facile intuire parliamo di una motocicletta che ha come suo focus di utilizzo principale la strada quindi è normale che anche la vocazione degli pneumatici segua questo tipo di indirizzo.
Il peso di 230 chilogrammi in ordine di marcia si avverte nei tratti più lenti a discapito della maneggevolezza ma il sistema di gestione elettronica del minimo aiuta parecchio a non far spegnere il motore e a destreggiarsi in situazioni più delicate e nelle manovre da fermo. Sono molto combattuto sul giudizio finale di questa Suzuki V-STROM 800DE, personalmente mi è piaciuta, trovo che la guidabilità, il lavoro fatto sul nuovo motore ed i sistemi di controllo elettronico siano egregi ma penso che gli ingegneri di Hamamatsu abbiano perso una occasione forse per la paura di osare troppo. Cerco di spiegarmi meglio. Con la V-STROM 800DE siamo lontani dall’avere una motocicletta dotata di una reale attitudine al fuoristrada perché le dimensioni generali, l’angolo del canotto di sterzo molto aperto ed il pneumatico posteriore da 17 pollici rappresentano un un limite. E allora se il suo uso principale deve essere la strada perché voler utilizzare la ruota anteriore da 21 pollici e dotare la moto di camere d’aria?
Insomma da fuoristradista puro avrei voluto per questa Suzuki una identità più definita e chiara, magari più vicina alla capostipite DR BIG. Nella mia testa un idea poteva essere quella di lasciare il focus viaggi su strada alla sorella maggiore V-STROM 1050 e affidare alla 800DE il compito di sfidare le rivali in un fuoristrada più specialistico. Suzuki ha sicuramente tutte le carte in regola e le conoscenze tecniche per fare questo passo ora stiamo a vedere se avrà voglia di impugnare la katana e fissare dritto negli occhi i suoi avversari.
€ 11.500 Euro iva compresa franco concessionario
Tre colori disponibili: Giallo Petra, Grigio Berlino, Nero Dubai
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