TEST ENDURO | BETA RR50 Enduro Racing
Testo: Rodolfo Maraldi
Foto: Mario Pierguidi
Sentivo che sarebbe successo, non è bastato mettermi ben nascosto nell’ultima fila di banchi.
Appena è entrata in aula la prof. mi ha tirato un’occhiataccia. Ho capito all’istante che sarebbe toccato a me e così è stato.
La conferma è avvenuta dopo pochi secondi: “Masini, vieni pure che oggi ti interrogo”.
Ho sentito un brivido lungo la schiena e il sospiro liberatorio dei miei compagni di classe.
Questa volta sta a me e non sono affatto preparato anzi, alzo bandiera bianca sperando che Miss. BellAss come la chiamiamo noi, oggi sia indulgente.
“Prof. non sono pronto, preferisco rinunciare all’interrogazione”.
“Bene Masini”, abbassa il capo sul registro e scarabocchia qualcosa di veloce con la penna. Velocissimo. Poi con gli occhiali sulla punta del naso alza solo lo sguardo che ruota da sinistra verso destra e ritorno, osservando bene chi colpire. In aula non vola una
Chi sarà il prossimo? Questo per me a scuola è un periodo nero. Mi chiamo Davide, ho da poco compiuto 14 anni e la campanella di ne lezioni è appena suonata. So che un cattivo voto in fondo non è la fine del mondo ma davvero sarà dura raccontarlo a casa.
Ora desidero solo una cosa, staccare da questi pensieri negativi, mettere in moto la mia Beta e rigenerarmi. Tornerò a casa passando da Rullato, eviterò così il traffico e potrò immergermi per qualche minuto nel bosco prima di pranzo.
Esco sconsolato strisciando i piedi e guardandomi la punta delle scarpe mentre gli altri mi sfrecciano attorno urlando. Mi dirigo al parcheggio con le mani in tasca stringendo nel pugno la piccola chiave nera, quella della felicità.
Eccola!
Svetta su tutti i bassi scooter, sia per altezza che per colorazione. È rossa fiammante con l’espansione dalle finiture nichelate e il finale anodizzato rosso. Che diavolo di marmitta! Cerchi in lega di alluminio, ruota anteriore da 21” e posteriore da 18 entrambe rigorosamente TASSELLATE.
Sospensione posteriore regolabile con leveraggio progressivo, doppio radiatore e forcella a steli rovesciati.
I suoi freni a disco sono grandi come le ruote degli scooter che le ronzano attorno e sembrano uno sciame di mosche che infastidisce un puledro di razza. Lei non le nota neanche, non gli dà importanza e le allontana con un semplice gesto della coda. All’improvviso lo zaino di scuola pieno di libri diventa più leggero, le spalle più dritte ed inarcate ed il passo più ero. Mi avvicino rapidamente e a qualche metro da lei sto già indossando il mio casco da off-road… leggi tutto il test su Endurista Magazine 63 in edicola, oppure acquistalo online CLICCANDO QUI!
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