TEST | Ducati Multistrada V4 Rally
Testo: Thomas Brazzova
Foto: Press Ducati
A 20 anni di distanza siamo volati nello splendido Sulcis sardo per testare l’ultima arrivata, la Multistrada V4 Rally. Di strada questo modello iconico ne ha fatta molta, con venti anni di storia all’attivo e 140.000 unità vendute, evolvendosi al gioiello che oggi è attraverso uno studio meticoloso dei dettagli senza il quale l’anima racing e lo spirito adventuring non coesisterebbero.
Fin da subito la prima Multistrafa fu una proposta innovativa e di grande personalità, in grado di aprire un nuovo segmento di mercato
:: La Multi-storia: facciamo prima un breve ripasso della Multi-dinastia. Nei primi anni 2000 l’azienda comprende che se le sportive accontentano lo zoccolo duro dei motociclisti, il futuro che si sta delineando è legato a modelli più versatili, adatti all’utilizzo sportivo ma anche al viaggio.
Nasce così la prima Multistrada che si premura di accontentare un po’ tutti mantenendo lo stile Ducati: telaio a traliccio, monobraccio, motore Desmodue raffreddato ad aria da 1100 cc, frizione a secco, cerchio anteriore da 17” e peso annunciato da record, a soli 195 kg.
Il risultato è accattivante, tanto che ancora oggi gli ingegneri che lavorarono alla progettazione ripetono “Non si era mai vista prima una Ducati così!”. Il 2010 è l’anno della svolta, la seconda generazione portava internamente all’azienda il nome in codice Cayenne a indicare quanto stravolgente fosse il nuovo progetto rispetto al primordiale.
Look moderno, motore Testastretta 1198 cc Evoluzione 11° con nuova fasatura e un’elettronica all’avanguardia nel settore crearono di fatto un nuovo segmento, quello dei bicilindrici sportivi prestazionali.
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