TEST | Beta RR200 my 2023
Testo: Mirko Ciani – Foto: Rodolfo Maraldi
L’appuntamento è vicino a Cesena in Romagna, nei pressi di Borello dove ad attendermi ci sono i ragazzi della Redazione. La moto è già pronta, fa bella mostra di sé e mi accorgo immediatamente dei nuovi colori, il rosso come base ed il nero che sostituisce il blu ed il bianco dei MY 2022. Esteticamente il nuovo modello è decisamente più aggressivo grazie al nuovo design dei convogliatori che, rispetto all’anno scorso, sono più stretti ed ergonomici.
A livello estetico non trovo altre particolari novità oltre a quelle appena elencate ma devo dire che i designer hanno fatto un ottimo lavoro. Sono incuriosito da questa moto, ci giro un po’ attorno e noto caratteristiche mai viste prima sui modelli della concorrenza. Per esempio la posizione del pulsante di selezione della mappatura è tra il canotto di sterzo ed il tappo del serbatoio, una posizione sicuramente poco comoda e che porta il pilota a togliere una mano dal manubrio e ad allentare la presa.
tagli netti e decisi, linee essenziali e moderne, per mettere in mostra i muscoli, semplicemente b e l l i s s i ma !
La sella sembra piccolissima ed incuriosito la rimuovo dal telaio spingendo il pulsante laterale. Questo non lo capisco, visto che l’accesso alla cassa filtro è laterale, rimuovendo la cover ad incastro in plastica, perché dovrei rimuovere la sella senza l’ausilio di attrezzi attraverso un pulsante?
Inoltre sarei preoccupato a lasciare la moto incustodita, potrei ritrovarmi ad andare a casa senza sella. Comunque sia, la seduta sembra quella di un minicross e per curiosità la misuro.
Avevo ragione, la sella è sottile e 15 cm più corta di quelle della concorrenza, oltre ad avere una spugna bella sostenuta.
Questo si traduce in meno superficie di spostamento in avanti e indietro per il pilota durante la guida. A questo punto misuro anche la lunghezza della moto dal canotto di sterzo alla punta del parafango posteriore scoprendo che questa RR è più corta di 10 cm rispetto alle motociclette austriache per esempio. La piccola 200 è provvista di miscelatore automatico, sempre una bella comodità non portarsi appresso il classico barattolo d’olio e avere una carburazione sempre ottimizzata.
IL TEST
Sistemo l’inclinazione delle leve e del manubrio per adattare la moto al mio stile di guida e si parte per il nostro test. Percorriamo un breve tratto di strada bianca no ad arrivare ad uno stretto sentiero in cui svolgeremo la prova. Un single track insidioso da percorrere più volte in salita e in discesa è l’ideale per saggiare l’agilità di questa RR. Devo proprio ammettere che la piccola 200 si difende bene, mi accorgo subito della sua estrema agilità.
La triangolazione di sella manubrio e pedane mi porta ad assumere una posizione di guida che rende molto semplice affrontare le curve ed evitare gli alberi lungo il sentiero. Al primo impatto non essendo mai salito su questa moto, mi sorprendo della velocità con cui prendo confidenza. Percorro più volte da cima a fondo tutto il sentiero facendomi stregare dalla guida di questa due tempi made in Toscana.
È davvero divertente far cantare questi propulsori, soprattutto se il motore sprigiona potenza anche a bassi giri come questa RR, permettendomi di mantenere la velocità e la percorrenza anche nei punti più lenti. Questa 200 ha un’erogazione più lineare rispetto ad un 125, il che la rende più istintiva e semplice da utilizzare…. leggi tutto il test su Endurista Magazine 78 in edicola oppure acquista la tua copia sul nostro sito CLICCANDO QUI!
FACEBOOK COMMENTS