INTERVIEW | A tutto Starck
Testo: Claudio Chiumello | Foto: ufficio stampa Starck
Ci siamo superati, riuscendo ad intervistare un personaggio davvero unico. Parliamo di Philippe Starck, uno dei creativi più famosi ed apprezzati al mondo, sempre concentrato sull’essenziale ma spinto oltre i confini e le esigenze del design.
Parigino classe 1949, iniziò la sua carriera nel 1968 con la produzione di mobili gonfiabili.
Nel 1974 si stabilì negli Stati Uniti per poi tornare a Parigi due anni dopo e fondare la Starck Product (1979) per commercializzare le sue creazioni. Il suo lavoro spazia in ogni campo, dall’arredamento all’illuminazione sino agli oggetti di uso quotidiano, particolarmente famoso è lo spremiagrumi Juicy Salif, disegnato nel 1990 per la Alessi e diventato oggi un vero “oggetto di culto”. Molto attivo anche nell’edilizia, hotel, ristoranti e ovviamente anche le motociclette.
Avevamo preparato una serie di domande ma quando lo abbiamo incontrato ed ha iniziato a parlare, non è stato più possibile fermarlo. Un fiume in piena di idee, concetti e parole che solo il suo addetto stampa è riuscito ad arginare.
Ciao Philippe, partiamo con una domanda semplice. Ti piacciono le moto?
Se la risposta è sì, possiamo proseguire la nostra intervista! Non mi piacciono le moto e non amo le moto, io sono una moto. Sono nato con le due ruote, a quattordici anni ho preso il primo Solex, poi la Motobecane e poi tanti altri cinquantini che erano la mia passione. Mi piaceva anche uscire dall’asfalto, cosa non facile con il Solex, e affrontare strade sterrate e sentieri. Così con i primi guadagni comprai una moto da Trial marchiata BSA, forse troppo pesante. Poi Montesa, Ossa, Bultaco Sherpa T e una KTM Six Days. Quest’ultima si rivelò la moto ideale, quella con cui potevo andare ovunque, soprattutto in giro per Parigi anche con gli pneumatici consumati perché non avevo i soldi per sostituirli.
Quando ero studente di architettura, disegnai per un ragazzo (forse più appassionato di me) l’interno del suo negozio di Parigi che vendeva moto da Trial. All’interno progettai delle robuste scale dove era possibile provare direttamente le moto, un progetto davvero rivoluzionario per quei tempi. Durante i mesi estivi andavo in vacanza con la KTM Six Days da Parigi a Barcellona, poi prendevo il traghetto per Ibiza ed infine una piccola barca per l’isola vicina di Formentera… leggi tutta l’intervista su Endurista Magazine 85 in edicola, oppure ordina la tua copia sul nostro sito CLICCANDO QUI!