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Padre e figlio al SILK WAY RALLY

Testo: Andy e Aldo Winkler | Foto: Gigi Soldano

Io e mio padre Aldo Winkler, siamo da subito stati attratti dal percorso del Silk Way Rally che ha attraversato paesi come la Russia, la Mongolia ed il nord della Cina.
Quest’anno però a causa del Covid-19 c’erano molte incertezze.
Sin da subito è stata esclusa la Cina dal percorso, al punto che non eravamo sicuri
di cosa ne sarebbe stata di questa edizione. L’organizzazione logistica è stata molto complicata, bisognava trovare il modo di portare le moto ed i ricambi no a Omsk, città della Russia situata nella parte sud-occidentale della Siberia a ben 5.600 chilometri da casa.
 Il tutto attraversando molti stati che, in tempi di Covid, avrebbero potuto essere persino in lockdown.

Inoltre c’era il problema dei costi elevati ed una montagna di burocrazia da sbrogliare e da dover gestire necessaria per l’iscrizione in modo da non avere problemi durante la gara. A due mesi dallo start eravamo ancora indecisi se partecipare.
Fortunatamente, durante un evento di presentazione della Dakar 2022, abbiamo conosciuto Davide e Max Camurri, anche loro padre e figlio appassionati di avventure.
Davide e Max hanno un amore infinito per
la Mongolia e dopo aver fatto tantissimi viaggi in quella zona del mondo, hanno deciso di partecipare anche al rally. Erano
 già organizzatissimi, Max avrebbe corso in moto mentre Davide avrebbe fatto assistenza insieme ad un ragazzo mongolo che chiamavano “B”, conosciuto qualche anno prima durante uno dei loro viaggi.

 

Sin da subito con i Camurri c’è stata grande empatia e, pervasi da sensazioni positive, da quel giorno siamo rimasti in contatto sentendoci spesso e spronandoci a vicenda nel prendere la decisione di iscriverci al Silk Way Rally.
Abbiamo così trovato un camion di
un team di SSV disposto a trasportare le nostre moto con un convoglio
in partenza dalla Francia, mentre i ricambi ed il materiale lo avrebbero portato i Camurri con il loro furgone.
 Il furgone era appositamente attrezzato per il rally e il programma era quello di partire dall’Italia per raggiungere Omsk.
 Da lì poi sarebbe partita la gara ed una volta terminata sarebbero rientrati nuovamente in furgone. Un viaggio incredibile che solo con una grande passione sarebbe stato possibile. Così abbiamo deciso di vivere questa esperienza insieme e creare il nostro team chiamato MacDonald’s Rally team.

Io, mio padre Aldo ed il nostro
dato meccanico Fabio Zanone, avremmo raggiunto i Camurri e condiviso i bivacchi. Prima della partenza abbiamo ricevuto
una bellissima notizia, il fotografo Gigi Soldano sarebbe venuto al Silk Way Rally.
Un evento davvero speciale perché Gigi e mio padre Aldo, in passato hanno condiviso tantissimi momenti insieme durante le storiche Dakar degli anni ‘80 e ripartire per un rally insieme, ancora una volta dopo così tanti anni, ha riportato a galla vecchie storie e tante belle sensazioni.
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