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INTERVIEW | Alfredo Gomez e Rieju insieme

Credit: EnduroMagazine

Dopo tredici anni di matrimonio con il gruppo austriaco, Alfredo Gómez, uno dei migliori piloti al mondo di Enduro Estremo, firma un contratto biennale con la casa spagnola Rieju. Abbiamo scambiato due parole con lui dopo il debutto nella prima gara del campionato del mondo di SuperEnduro svoltasi in Polonia.

:: Ciao Alfredo, dopo tanti anni con il gruppo KTM ora per te inizia una nuova sfida.

Sì esatto, ho 33 anni e penso di poter fare ancora bene in questo sport ecco perché ho deciso di accettare la proposta di Rieju e firmare un contratto biennale. La mia carriera come pilota professionista è passata da Husaberg a Husqvarna, poi KTM Redbull, Husqvarna Rockstar e infine nel 2022 GASGAS con il mio team AG Racing. Ho conosciuto una famiglia incredibile in Austria e ritengo Farioli la migliore squadra con cui ho corso in quanto dal primo giorno mi sono sentito a casa. Ora si volta pagina e mi sento molto motivato per questa nuova avventura che lega un pilota spagnolo ad una grande azienda spagnola.

 

 

:: Raccontaci come come è stato il tuo ingresso in Rieju?

Conosco Miquel Garcia, manager del Team Rieju, da molto tempo e già un paio di anni fa ci eravamo parlati per valutare questa possibilità ma i tempi non erano ancora maturi. Circa quattro mesi fa ci siamo visti e ne abbiamo riparlato. L’azienda ha dimostrato di avere le idee chiare e più esperienza, con l’intenzione di gareggiare in tutto il campionato mondiale HardEnduro 2023. Gli obiettivi coincidevano con i miei e mi piaceva molto l’idea di essere pilota ufficiale Rieju così ho firmato con loro. A dicembre abbiamo esordito nella prima gara del campionato del mondo di SuperEnduro e abbiamo conquistato un buon sesto posto in sella alla Rieju MR 300 Pro. Niente male come esordio ma sono convinto che possiamo fare molto meglio, sono curioso di vedere fino a che punto possiamo arrivare.

 

 

:: Quali obiettivi vi siete posti insieme a Rieju?

Per Rieju è importante continuare a sviluppare la moto e aprire nuovi mercati, mentre il mio primo obiettivo è quello di ottenere buoni risultati ed essere competitivo. Prima di accettare l’offerta di Miquel ho voluto provare la motocicletta e solo dopo aver apprezzato le qualità di questo progetto ho detto di sì. Sono un pilota professionista e per esprimermi al meglio devo essere convinto della motocicletta che guido oltre a soddisfare il mio bisogno di divertirmi in gara… leggi tutta l’intervista su Endurista Magazine 80 in edicola oppure ordina la tua copia CLICCANDO QUI!

TEST ENDURO | RIEJU MR 300 PRO 2021

Testo: Rodolfo Maraldi | Foto: Marco Zavalloni

Tre i modelli enduro presentati dall’azienda spagnola Rieju da quando lo scorso marzo ha acquisito la proprietà intellettuale ed industriale (oltre ad un capiente magazzino ricambi) della piattaforma enduro Gas Gas dell’azienda Torrot. Rieju MR 300 RACING, Rieju MR 300 PRO e Rieju MR 300 RANGER sono i tre modelli due tempi dedicati al fuoristrada ma le novità non sono finite.

 

 

Tre sono anche i piloti schierati in questa Dakar 2021 con il team RIEJU-DAKAR, composto dai veterani di questa specialità Oriol Mena (settimo posto e miglior rookie della gara nel 2018 e nono nel 2019) e Joan Pedrero, pilota spagnolo di Canet de Mar che parteciperà alla sua 13a Dakar (due quinti posti nel 2011 e nel 2013 come migliori risultati). Per concludere ma non di secondaria importanza, il giovane Marc Calmet, campione catalano delle gare di endurance alla sua prima partecipazione al rally più duro al mondo. La casa spagnola sembra davvero molto determinata ed oggi vi presentiamo la top di gamma delle enduro Rieju, ossia il modello PRO.

 

 

Sul numero 66 di Endurista vi abbiamo già parlato del modello MR 300 Racing che nasce sul progetto consolidato della Ec 300 Gas Gas e porta in dotazione un allestimento già ricchissimo di componenti di alta qualità come lo scarico FMF completo, la pompa della frizione idraulica Magura, pompe dei freni marchiate Nissin, cerchi Excel anodizzati neri, pneumatici Michelin Enduro Medium, ampio paramotore in pvc, carburatore Keihin con pacco lamellare VForce 4 e sospensioni full Kayaba con all’avantreno una forcella Up Side Down da 48 mm a cartuccia chiusa completamente regolabile e un mono ammortizzatore che lavora su sistema a leveraggio.

Insomma una dotazione di base davvero notevole ed un parco sospensioni da far invidia a molti brand ben più blasonati.

La moto rispetto alla progenitrice rossa è di colore nero, sempre bella e moderna la livrea e ben studiata la gra ca con inserti gra ci rossi che le conferiscono dinamicità ed una impronta corsaiola. Il prezzo poi, così concorrenziale ci ha davvero stupito… leggi tutto il test su Endurista Magazine 68 in edicola o acquistalo direttamente online CLICCANDO QUI!

TEST ENDURO | RIEJU MR 300 Racing

Nel corso della sua storia l’azienda spagnola è sempre stata molto attenta al mondo del fuoristrada, producendo già verso la ne degli anni ‘70 i suoi primi modelli da regolarità per poi presentarsi nel 2010 con una serie di moto in produzione limitata del modello Marathon. La MR 300 Racing è una sorta di araba fenice, che rinasce dalle ceneri dell’ultimo progetto enduro dell’epoca GasGas Torrot, ovvero la EC progettata da Miki Arpa nel 2017.

Una motocicletta dalle indiscusse qualità tecniche portata in gara e sviluppata da campioni del calibro di Christophe Nambotin, Antoine Basset, Jonathan Barragán e Danny McCanney e che vide coinvolto anche il nostro amico Giò Sala nelle vesti di Team Manager. Purtroppo, a causa di una serie di vicissitudini commerciali ed economiche dell’azienda spagnola, l’ultima generazione del modello EC non ha raccolto i risultati meritati.

 

Ora quel progetto cambia nome, colore e proprietà, tornando sul mercato con l’obiettivo di rilanciare il marchio Rieju nel settore delle enduro racing. L’intento è quello di far un buon lavoro e di raccogliere il consenso degli appassionati. Durante una calda giornata di ne luglio abbiamo avuto il piacere di provare la prima Rieju MR 300 Racing arrivata in Italia.

Prima però di parlare della moto vogliamo raccontarvi qualcosa di più sulla storica azienda spagnola. Rieju venne fondata nella città di Figueres nel 1942, nei pressi di Barcellona da due giovani imprenditori Luis Riera Carré e Jaime Juanola.
Il nome Rieju è infatti l’acronimo dei loro cognomi. Nel corso dei primi anni di vita l’azienda passò dalla produzione di accessori per biciclette al primo esemplare di bicimotore denominato “autociclo”.

 

Nel 1953 fu introdotta sul mercato la prima motocicletta prodotta integralmente da Rieju ed equipaggiata con un motore AMC da 175 cc a 4 tempi. Nel 1964, in seguito alla crisi dei motori a 4 tempi, Rieju siglò un importante accordo con l’italiana Motori Minarelli, azienda leader nella produzione di propulsori di piccola cilindrata. Da quel momento l’azienda spagnola si specializzò nella produzione di ciclomotori allora molto apprezzati soprattutto per la loro grande affidabilità. Successivamente la gamma venne ampliata con diversi nuovi modelli, tra cui anche una prima versione di ciclomotore dedicato all’off-road.

Nel 1979 Rieju entrò ufficialmente nel mondo del fuoristrada con la produzione dei modelli Marathon da Regolarità, moto divenute famose con lo slogan “le moto verdi dedicate all’avventura”. Oggi l’azienda spagnola è una realtà consolidata nel mondo, conta circa 110 dipendenti ed una produzione di 13.000 motociclette all’anno.
Rieju è specializzata nelle piccole cilindrate da 50 cc e 125 cc con una gamma che spazia dallo scooter, all’enduro e dal supermotard alle stradali.

 

 

Parlando di tempi moderni, l’ultima enduro racing rmata Rieju risale al 2010 con il modello “Marathon”. Il progetto, fortemente voluto da Mirko Torri, Responsabile Commerciale di Rieju in Italia, nacque nel 2007 prevedendo la realizzazione di motociclette progettate e realizzate dall’azienda spagnola ma con l’utilizzo di propulsori Yamaha WRF 250 e 450 cc… leggi tutto l’articolo su Endurista Magazine 66 in edicola o acquistalo online CLICCANDO QUI!