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TEST | NUOVA BETA XTRAINER 300 MY 2023

Testo: Rodolfo Maraldi – Foto: Matteo Lepri

 

Tentare salite impossibili e spingere la moto anche con la testa (quando necessario) è ormai il must di ogni weekend con gli amici. La nuova Beta Xtrainer stuzzica il mio appetito da diverso tempo per la sua nomea di “scalatrice” per cui quando in Redazione c’è stata la possibilità di provare la nuova 300 YEAR 2023, non mi sono tirato indietro.

Così per una volta ho indossato le vesti di “tester” piuttosto che fotografo, curioso di capire come una motocicletta possa essere versatile al punto da soddisfare il neofita che inizia a muovere i primi passi nell’enduro e allo stesso tempo il pilota esperto che predilige percorsi difficili.

Prima di iniziare facciamo una breve panoramica del nuovo modello.

Nata nel 2016 con una spiccata ispirazione trialistica e proposta nelle cilindrate 250 e 300 cc, la Xtrainer si ritagliò da subito l’apprezzamento di una folta schiera di appassionati del segmento. Una motocicletta leggera e dinamica, facile da guidare e dal motore sfruttabile, sono alcune delle soluzioni intelligenti adottate che hanno reso unico questo modello, facendo della Xtrainer un vero successo commerciale. Tanto è l’interesse per questo segmento, che il modello MY 2023 è stato aggiornato con interventi volti ad ottimizzare un progetto già consolidato.

Per il 2023 troviamo un telaietto posteriore completamente ridisegnato che ospita nuove plastiche. Nuova anche la grafica che richiama quella delle sorelle maggiori e dove predomina il caratteristico colore rosso Beta, così come è inedito il design dei convogliatori. Esteticamente può ingannare l’occhio, ma la Xtrainer è leggermente più piccola di una motocicletta tradizionale da enduro. La sella ha un’altezza da terra ridotta con i suoi 91 cm, (2 cm in meno delle cugine RR) una manna dal cielo per i piloti non troppo alti di statura e per il pubblico femminile… leggi tutto il test su ENDURISTA MAGAZINE 81 in edicola oppure acquista la tua copia CLICCANDO QUI!

TEST | Beta RR Racing my23, c’è già tutto!

Testo: Rodolfo Maraldi

Foto: Matteo Lepri

Come ogni anno Beta Motorcycle, nel mese di giugno mostra in anticipo, quella che sarà la nuova gamma enduro. Se presentare i modelli “standard” è da sempre per gli appassionati del brand un evento molto atteso, svelare al pubblico la gamma “Racing” è un appuntamento imperdibile e ricco di aspettative. Verso la fine dell’anno infatti la casa toscana toglie il velo ai suoi prodotti di punta, ossia le motociclette da enduro denominate “RR Racing“.

Questi modelli che derivano da quelli standard, vengono ulteriormente impreziositi da componentistica speciale, con il fine di ottenere un prodotto accattivante, ottimizzato e dedicato al mondo delle competizioni. C’è già tutto! Sui modelli Racing di Beta possiamo trovare infatti quegli accessori utili a supportare il pilota durante la stagione agonistica. Ma i modelli RR Racing non sono solo dedicati al pilota, ma anche all’appassionato che utilizza la moto nelle uscite con gli amici e a cui piace curare ogni aspetto della propria motocicletta, da quello estetico a quello pratico e funzionale.

 

 

Beta per il 2023 non ha deluso le aspettative equipaggiando i suoi modelli Racing con un nuovo monoammortizzatore firmato Kayaba che sostituisce il ZF Sachs. Full Kayaba quindi, con all’anteriore (come sui modelli Racing 2022) una Forcella Kayaba AOS a cartuccia chiusa Ø48 mm affiancata da un monoammortizzatore Kayaba C46 RCU che funziona su sistema a leveraggio progressivo.

Nonostante la componentistica di riferimento il must dell’azienda toscana non cambia, con i modelli Racing Beta produce motociclette performanti, ma con una particolare attenzione rivolta alla massima semplicità di utilizzo, con un approccio non complicato della motocicletta. Altre specifiche presenti sui modelli Racing rispetto alle versioni standard sono le grafiche dedicate, la cover della sella antiscivolo di colore blu con taschino, corona bimetallica, pneumatici Metzeler, numerosi particolari in ergal anodizzati rossi e nuove pedane poggiapiedi.

 

 

Queste sono le principali caratteristiche della gamma Racing, ma non possiamo non menzionare la bontà dell’impianto frenante di serie presente su tutti i modelli enduro. Nissin è il fornitore per pinze e pompe che lavorano su dischi Galfer da 260 mm all’anteriore e 240 mm al posteriore, mentre il comando della frizione idraulica invece è firmato Brembo. Veniamo ora alla parte elettronica che negli ultimi anni si sta ritagliando il suo spazio, anche sulle motociclette da off-road… leggi tutto il test su Endurista Magazine 80 in edicola oppure acquista la tua copia sul nostro sito CLICCANDO QUI!

 

TEST | Beta RR200 my 2023

Testo: Mirko Ciani – Foto: Rodolfo Maraldi

L’appuntamento è vicino a Cesena in Romagna, nei pressi di Borello dove ad attendermi ci sono i ragazzi della Redazione. La moto è già pronta, fa bella mostra di sé e mi accorgo immediatamente dei nuovi colori, il rosso come base ed il nero che sostituisce il blu ed il bianco dei MY 2022. Esteticamente il nuovo modello è decisamente più aggressivo grazie al nuovo design dei convogliatori che, rispetto all’anno scorso, sono più stretti ed ergonomici.

A livello estetico non trovo altre particolari novità oltre a quelle appena elencate ma devo dire che i designer hanno fatto un ottimo lavoro. Sono incuriosito da questa moto, ci giro un po’ attorno e noto caratteristiche mai viste prima sui modelli della concorrenza. Per esempio la posizione del pulsante di selezione della mappatura è tra il canotto di sterzo ed il tappo del serbatoio, una posizione sicuramente poco comoda e che porta il pilota a togliere una mano dal manubrio e ad allentare la presa.

tagli netti e decisi, linee essenziali e moderne, per mettere in mostra i muscoli, semplicemente b e l l i s s i ma !

La sella sembra piccolissima ed incuriosito la rimuovo dal telaio spingendo il pulsante laterale. Questo non lo capisco, visto che l’accesso alla cassa filtro è laterale, rimuovendo la cover ad incastro in plastica, perché dovrei rimuovere la sella senza l’ausilio di attrezzi attraverso un pulsante?
Inoltre sarei preoccupato a lasciare la moto incustodita, potrei ritrovarmi ad andare a casa senza sella. Comunque sia, la seduta sembra quella di un minicross e per curiosità la misuro.
Avevo ragione, la sella è sottile e 15 cm più corta di quelle della concorrenza, oltre ad avere una spugna bella sostenuta.

 

 

Questo si traduce in meno superficie di spostamento in avanti e indietro per il pilota durante la guida. A questo punto misuro anche la lunghezza della moto dal canotto di sterzo alla punta del parafango posteriore scoprendo che questa RR è più corta di 10 cm rispetto alle motociclette austriache per esempio. La piccola 200 è provvista di miscelatore automatico, sempre una bella comodità non portarsi appresso il classico barattolo d’olio e avere una carburazione sempre ottimizzata.

IL TEST

Sistemo l’inclinazione delle leve e del manubrio per adattare la moto al mio stile di guida e si parte per il nostro test. Percorriamo un breve tratto di strada bianca no ad arrivare ad uno stretto sentiero in cui svolgeremo la prova. Un single track insidioso da percorrere più volte in salita e in discesa è l’ideale per saggiare l’agilità di questa RR. Devo proprio ammettere che la piccola 200 si difende bene, mi accorgo subito della sua estrema agilità.

 

 

La triangolazione di sella manubrio e pedane mi porta ad assumere una posizione di guida che rende molto semplice affrontare le curve ed evitare gli alberi lungo il sentiero. Al primo impatto non essendo mai salito su questa moto, mi sorprendo della velocità con cui prendo confidenza. Percorro più volte da cima a fondo tutto il sentiero facendomi stregare dalla guida di questa due tempi made in Toscana.

È davvero divertente far cantare questi propulsori, soprattutto se il motore sprigiona potenza anche a bassi giri come questa RR, permettendomi di mantenere la velocità e la percorrenza anche nei punti più lenti. Questa 200 ha un’erogazione più lineare rispetto ad un 125, il che la rende più istintiva e semplice da utilizzare…. leggi tutto il test su Endurista Magazine 78 in edicola oppure acquista la tua copia sul nostro sito CLICCANDO QUI!

NEWS | Trial Day by Beta Motor

Il Try Trial è un’attività che nasce per valorizzare il mondo del trial attraverso un messaggio e una mission molto precise: avvicinare a questo sport un bacino di utenti che già sanno guidare la moto ma che non hanno mai fatto trial. Perché questo? Per dimostrare loro come il Trial possa essere considerato lo sport alla base di tutte le altre discipline motociclistiche. Imparare a gestire una moto da Trial tra gli ostacoli consente di acquisire abilità di equilibrio, coordinamento, focus e fisicità che consentono di migliorare poi la tecnica di guida di ogni altro veicolo a due ruote.

Con questa mission in testa, Beta ha rilanciato l’attività questo anno, dopo lo stop forzato dal Covid-19 organizzando inizialmente 3 date, in concomitanza con il Trofeo Master Trial:

  • 22 Maggio – Garessio (CN)
  • 19 Giugno – Chiampo (VI)

prossima tappa

  • 10 Luglio – Campo Canavese (TO)

 

 

In queste occasioni, i partecipanti svolgono l’attività seguiti da un istruttore federale qualificato, che alterna momenti di spiegazione teorica ad esercizi pratici, adattandosi al livello dei presenti. Beta mette a disposizione tutta l’attrezzatura necessaria, moto ed equipaggiamento (abbigliamento, casco, guanti, stivali).

Il Try Trial è dedicato quindi non ai Trialisti, ma a tutti gli altri motociclisti che guidano su strada o fuoristrada!

BETA RR 2023 | “Simply the Best, better than all the rest…”

…come la celebre canzone degli anni ‘90, nessuna descrizione potrebbe rendere meglio per l’ultima nata di casa Beta. Mentre il mondo si sta muovendo alla riscoperta dell’essenzialità e della funzionalità, Betamotor si trova sulla scia di una serie di risultati aziendali e sportivi estremamente incoraggianti e, anche nel 2022, si è presentata al Campionato del Mondo di Enduro da Campione in carica. È in questo contesto che nasce la nuova RR My23 di Rignano sull’Arno, una moto che mantiene inalterate molte delle caratteristiche che l’hanno resa vincente nella scorsa stagione, ma che viene rinnovata con alcune importanti novità trasversali a tutta la gamma, e con alcuni specifici interventi in certe cilindrate, per consolidare il livello di tutta la gamma RR semplicemente al Top.

È lavorando a stretto contatto con i campioni di Enduro Brad Freeman e Steve Holcombe che per i modelli RR 2t-4t My 2023 Beta introduce alcune novità che consolidano le caratteristiche già molto apprezzate delle versioni precedenti, sia nella parte motoristica che quella in ciclistica. La filosofia dei tecnici di Rignano sull’Arno, rimane quella di rendere al contempo sempre più gestibili e performanti le proprie moto.

Nessuno stravolgimento quindi per questo nuovo Model year, ma una serie di upgrade per consolidare tutte le buone qualità che contraddistinguono ogni modello. Completano il quadro una nuova colorazione full red, e delle nuove sovrastrutture, più lineari, essenziali e filanti delle precedenti, che portano uno stile più minimalista sulle RR. Per alcuni “Less is more” per Beta “SIMPLY THE BEST”, niente fronzoli, solo quello che serve veramente, in gara come nel giro della domenica con gli amici.

La gamma rimane composta da 8 modelli diversi, ognuno con la propria personalità, in grado di soddisfare le esigenze di un ventaglio di piloti estremamente variegato. Esiste una RR perfetta per ogni pilota, ma in comune a tutte rimane la confidenza che queste moto sono in grado di dare, a tutto vantaggio del piacere di guida. Le caratteristiche salienti di ogni versione si possono così sintetizzare:

  • Sospensioni: il lavoro di affinamento ciclistico delle moto marchiate Beta non si esaurisce mai. Per rendere le RR My2023 sempre più sincere nelle sensazioni trasmesse al pilota, i tecnici Betamotor hanno lavorato per il nuovo Model Year sui particolari interni della forcella, che rimane ZF. È stata, in primis, modificata la geometria dei passaggi olio attorno al pistone della forcella, allo scopo di eliminarne completamente le strozzature e ottimizzare al massimo la fluidità di movimento. Questo intervento sui passaggi liberi dell’olio permette un maggiore spazio di manovra nella taratura della forcella, rendendo ogni piccola modifica al setting più percettibile, grazie all’eliminazione di alcuni ostacoli strutturali. Il risultato è un miglioramento del comfort e, allo stesso tempo, il mantenimento di un maggior sostegno della forcella nella prima parte della corsa. Il tutto consente alla moto di scomporsi meno e di mantenere il suo assetto anche su terreni impervi

  • Convogliatori serbatoio: una delle novità, che impatta sia sullo stile, che sulla funzionalità del veicolo, riguarda la forma dei nuovi convogliatori della gamma RR. Più stretti, per permettere un movimento più agevole del pilota, in particolar modo nell’affrontare curve strette a moto molto piegata e con la gamba distesa in avanti, in stile crossistico. Più ergonomici, per permettere un inserimento in sella che consenta una percezione superiore delle sensazioni che provengono dal veicolo stretto tra le gambe. Più filanti, per un look rinnovato, semplice ed essenziale;
  • Grafica: tutti i modelli ricevono una nuova grafica full red. Uno stile minimale rispetto al passato, caratterizzato da tagli netti e decisi, linee più essenziali e moderne, per mettere in mostra i muscoli della moto, integrando alla perfezione i nuovi convogliatori con le altre componenti.

TEST ENDURO | Beta RR 300 my 2022

Testo: Rodolfo Maraldi | Foto: Jody Tommaso Poggi

Alla ricerca di un po’ di refrigerio, ci siamo spostati in quota dove all’ombra di alcune querce il tecnico Beta Ivan Zanone ci ha raccontato nei dettagli, gli aggiornamenti apportati ai nuovi modelli.
Tutte le cilindrate (sia due che quattro tempi) vantano aggiornamenti significativi ma quella che ha goduto di più interventi è proprio la RR 300 2T che abbiamo a disposizione con un propulsore interamente rivisitato.

La bontà del progetto 300 cc. di casa Beta non è di certo una novità, è considerata da piloti
e appassionati una delle migliori due tempi in commercio e i dati di vendita lo confermano ampiamente. La “big bore” della gamma 2T infatti si era già fatta apprezzare negli anni passati per le indiscusse qualità di corposità del propulsore e per la facilità di utilizzo.

Proprio per questi motivi, è stata una vera sorpresa scoprire che i principali interventi
per il 2022 sono stati fatti proprio su questa cilindrata che ritenevamo avesse raggiunto già un altissimo livello prestazionale.
Migliorabile? Sì, a quanto pare! Nonostante questa RR sia già considerata una motocicletta al vertice della categoria, per i tecnici Beta la perfezione non sembra essere sufficiente in quanto non solo la 300 ma tutta la nuova gamma in generale, gode di un lavoro di affinamento costante per innalzare ulteriormente l’asticella.

Lo sanno bene i piloti inglesi Beta Motorcycles come Steve Holcombe che lo scorso anno ha vinto il Mondiale Enduro 2, Enduro GP e gli Assoluti d’Italia. Così come Brad Freeman, che ha conquistato il Mondiale Enduro 3 e Jonny Walker che per il 2021 ha scelto la casa italiana per tornare a gareggiare nell’enduro estremo ai massimi livelli.

Sicuramente non ci aspettavamo un nuovo propulsore per la 300 2T ma bensì l’integrazione del sistema di alimentazione ad iniezione elettronica.
Attualmente le motociclette Beta Motorcycles, anche per il 2022, rientrano nei severi parametri di emissioni Euro 5 per cui viene lecito domandarsi: “Perché le 2T Beta dovrebbero abbandonare un sistema di alimentazione a carburatore ef cace e iper collaudato, che vanta anni di sviluppo?”… leggi tutto il test su Endurista Magazine 72 in edicola oppure acquista la tua copia sul nostro sito CLICCANDO QUI!

 

 

TEST ENDURO | “VeRace” la Beta RR300 Racing 2021

Testo: Thomas Marini | Foto: Rodolfo Maraldi

Per chi ama la suspense ed i colpi di scena, l’ultima tappa in Portogallo del Campionato Mondiale FIM Borilli EnduroGP 2020 è stato un vero toccasana. Un finale al cardiopalma quello tenutosi nel paesino di Marco de Canaveses lo scorso novembre, con i piloti Beta Motor impegnati in una s da senza esclusione di colpi. Assoluti protagonisti, i due inglesi hanno tenuto gli appassionati col ato sospeso no all’ultima Speciale. Parliamo degli assi Steve Holcombe in categoria E2 su Beta RR 350 ed il campione del mondo EnduroGP 2019 Brad Freeman in categoria E3 su Beta RR 300 2T che già il sabato si sono aggiudicati la giornata di gara ed i titoli delle rispettive categorie.

 

Freeman svetta nella calsse E3 Holcombe in E2 e Enduro GP, la casa italiana conferma la sua supremazia nel mondo enduro

Nella giornata del sabato i due piloti hanno lottato tra loro no all’ultima curva contendendosi il podio più ambito, quello della classe regina del mondiale EnduroGP 2020. Steve era in vantaggio di soli quattro punti sul suo diretto avversario ma a colpi di giri veloci e con tempi stratosferici, Brad ha ridotto notevolmente il distacco superando il connazionale all’ultima Speciale. Nella giornata di domenica la lotta è continuata sotto una pioggia incessante che ha reso il tracciato ancora più impegnativo.

 

 

Tutto sembrava andare per il verso giusto per Brad, grazie anche a Josep Garcia su KTM che si è intromesso nella lotta tra i due britannici. Holcombe invece ha commesso molti errori, sembrava che la vittoria del mondiale gli scivolasse pian piano dalle dita, il tutto a vantaggio del compagno di scuderia. Freeman partito a fuoco è rimasto al comando per buona parte della giornata ma come si dice, nell’enduro la gara è finita quando moto e pilota tagliano il traguardo.

 

E così è stato, quando i giochi sembravano fatti, all’ultima Prova Speciale della stagione la Beta due tempi di Brad si è fermata per aver esaurito il carburante. Freeman perde così 1 minuto e 20 secondi nell’ultimo Enduro Test della stagione dal vincitore Danny McCanney (GB – Honda) avvantaggiando lo spagnolo Garcia (che ha ottenuto così la sua seconda vittoria dell’anno) ma ancora di più Holcombe che, nonostante avesse perso ogni speranza di vincere il titolo mondiale, improvvisamente si è trovato incoronato Campione del mondo EnduroGP 2020… leggi tutto l’articolo su Endurista Magazine 68 in edicola o acquista la tuo copia CLICCANDO QUI!

TEST ENDURO | BETA RR 350 Racing 2021

Quest’anno a causa del Covid, non sono state svolte come di consuetudine, le varie presentazioni dei modelli enduro 2021 che avvengono nel periodo estivo, e così è stato anche per le “rosse” di Rignano sull’Arno. Sul numero 65 di Endurista vi abbiamo però raccontato delle brillanti Beta 2 tempi, la RR 125 e la RR 200 con cui ci siamo divertiti davvero tanto.

 

 

La casa fiorentina infatti è principalmente famosa per la conquista di titoli a ripetizione con i piloti Steve Holcombe e Brad Freeman che primeggiano da anni nel panorama mondiale dell’enduro, e per l’ottima fattura ed ef cacia di eccezionali motori due tempi. Le motorizzazioni 4T erano rimaste come concezione un po’ “indietro” rispetto alla concorrenza, per questo motivo negli ultimi due anni gli sforzi principali dei tecnici Beta si sono concentrati su questa categoria di moto che hanno goduto di importanti aggiornamenti.

Più che aggiornamenti è meglio dire che i modelli 4T Beta Motorcycles 2021 sono il risultato di una reale rivoluzione.

Per il 2021 i modelli RR hanno goduto di alcune modi che al telaio, con nuovi fazzoletti nella zona del canotto di sterzo, una nuova cover per il serbatoio, un telaietto posteriore più robusto e un nuovo sistema di fissaggio dei fianchetti laterali. La sella è stata migliorata con uno schiumato più sostenuto così come la scatola ltro, ora più impermeabile e più pratica nell’utilizzo.

La forcella ZF Sachs è stata rivista internamente per una migliorata scorrevolezza e nuovo anche il setting del mono ammortizzatore. Esteticamente non si può far a meno di notare la nuova colorazione rosso fluo con grafiche inedite. Su questo numero di Endurista vi raccontiamo della RR 350, cilindrata che da sempre riteniamo come la più interessante del lotto 4T Beta (anche perché è quella che, avendo la medesima cubatura di altri competitor, ci permette di poter fare un confronto diretto) e nel dettaglio del modello Racing 2021, ossia la versione “pronto gara”, impreziosita di numerosi elementi “Racing”.

 

 

Per il 2021 alla famiglia RR Racing si aggiunge l’inedita 200 cc arrivando a contare ben quattro modelli 2T: 125, 200, 250, 300 cc e quattro modelli 4T: 350, 390, 430, 480 cc.

Ma cosa sono i modelli Racing di Beta?

I meno attenti forse non sanno che con la linea denominata “Racing”, Beta Motorcycles offre ai suoi clienti una tipologia di moto votate al mondo delle gare. Modelli arricchiti di elementi e dettagli tecnici importanti, pensati appositamente per sopportare le situazioni più estreme e di forte stress che solo le competizioni possono offrire. Gli ingegneri Beta si sono concentrati sullo sviluppo di un setting di alto livello e sull’utilizzo di tutti quei dettagli, estetici e funzionali, votati ad ottenere una riduzione del peso ed una maggiore praticità durante le varie situazioni di gara… leggi tutto l’articolo su Endurista Magazine 67 in edicola o acquistalo online CLICCANDO QUI!

RACE | Assoluti d’Italia di Enduro a Darfo Boario

Questo weekend si è svolto a Darfo Boario Terme, in provincia di Brescia il doppio appuntamento degli Assoluti d’Italia di Enduro dove gli alfieri del Team Beta Factory Enduro hanno monopolizzato la gara del massimo campionato italiano. Il Motoclub Sebino ha disegnato una gara eccellente, ma a causa del maltempo la prova speciale Estrema è stata cancellata in entrambe le giornate di gara, ed anche nel Cross Test 1 e 2 sono state tagliate diverse parti delle due prove speciali.

 

Brad Freeman è stato il mattatore del weekend di Darfo Boario Terme. Il pilota inglese si è aggiudicato in entrambe le giornate di gara il primo posto nella classe Stranieri e nell’Assoluta registrando, nel Day One, il miglior tempo assoluto in cinque delle undici prove speciali commettendo un solo errore nel primo Cross Test. Nella giornata seguente il pilota ufficiale Beta ha siglato la doppietta, risalendo di alcune posizioni nella classifica provvisoria dell’Assoluta.

Steve Holcombe ha corso una gara senza prendere troppi rischi, ma ha incrementato il feeling con la nuova Beta RR 350 4T. Il pilota ufficiale Beta ha colto un secondo posto nel Day One nella classe Assoluta e Stranieri mentre nella giornata di domenica si è accontentato del terzo posto assoluto e secondo nella classe Stranieri. Nella classifica provvisoria Steve Holcombe è ancora il leader dell’Assoluta e a Arma di Taggia, a fine ottobre, si disputerà l’atto finale.

Il prossimo appuntamento previsto è fissato per sabato 31 ottobre e domenica primo novembre con l’ultimo doppio round degli Assoluti d’Italia di Enduro.

BRAD FREEMAN

“Un weekend perfetto sia per il risultato ottenuto sia per il feeling con la moto. Ora dobbiamo concentrarci per il rush finale ad Arma di Taggia a fine ottobre in cui si scriverà la parola fine degli Assoluti mentre il doppio GP portoghese chiuderà il capitolo mondiale”.


STEVE HOLCOMBE

“A Darfo Boario Terme ho corso una buona gara. Sabato abbiamo corso sotto un costante diluvio e la mia RR 350 4T è stata assolutamente perfetta. Domenica invece il terreno era molto scivoloso e non ho voluto rischiare. Arriviamo a Arma di Taggia da leader dell’Assoluta”.

 

SABATO:
1. FREEMAN (BETA 300 2T) in 35’50.37;
2. HOLCOMBE (BETA 350 4T) a 41.11;
3. WOOTTON (HUSQVARNA 450 4T) a 46.26;
4. OLDRATI (HONDA 250 4T) a 58.74;
5. CAVALLO (SHERCO 300 4T) a 1’18.46;
6. VERONA (TM 250 4T) a 1’21.83;
7. MCCANNEY (HONDA 450 4T) a 1’23.50;
8. SALVINI (HONDA 450 4T) a 1’31.88;
9. LETTENBICHLER (KTM 350 4T) a 1’46.82;
10. MACORITTO (BETA 250 2T)

 

DOMENICA:
1. FREEMAN (BETA 300 2T) in 36’51.61;
2. VERONA (TM 250 4T) a 24.07;
3. HOLCOMBE (BETA 350 4T) a 32.27;
4. WOOTTON (HUSQVARNA 450 4T) a 33.81;
5. OLDRATI (HONDA 250 4T) a 44.18;
6. MCCANNEY (HONDA 450 4T) a 1’03.26;
7. CAVALLO (SHERCO 300 4T) a 1’07.40;
8. SALVINI (HONDA 450 4T) a 1’30.16;
9. LETTENBICHLER (KTM 350 4T) a 1’30.39;
10. MACORITTO (BETA 250 2T) a 1’41.95;

Holcombe e Freeman vincono il GP Italia, dominio BETA

Lo scorso fine settimana, sabato 26 e domenica 27 settembre 2020, si è corso il secondo atto del Campionato Mondiale FIM Enduro GP e il Motoclub Spoleto ha ospitato il GP d’Italia.

I due alfieri BETA nonchè campioni in carica, Brad Freeman e Steve Holcombe anche in Italia, come al GP di Francia, hanno dato spettacolo e hanno meravigliato con il loro talento il numeroso pubblico accorso a Spoleto.

Nella giornata di sabato Brad Freeman è partito subito forte monopolizzando le prime prove speciali e registrando il miglior tempo nelle prime cinque. Nella seconda fase della gara il pilota inglese in sella alla Beta RR 300 2T ha amministrato saggiamente il vantaggio aggiudicandosi la prima giornata di gara della EnduroGP e ovviamente della classe E3.
Al contrario, Steve Holcombe è partito un po’ in sordina e con il passare delle speciali il pilota in sella alla Beta RR 350 4T ha cominciato a risalire. Speciale dopo speciale il pilota britannico ha scalato la classifica andando a terminare il Day One subito alle spalle del suo compagno di squadra Brad Freeman.
Nella classe E2 invece Steve Holcombe è riuscito a vincere la terza gara consecutiva, distanziando il suo rivale di oltre 26 secondi.

Nella seconda giornata di gara i due piloti del Team Beta Factory hanno meravigliato il pubblico presente dando vita ad una battaglia entusiasmante. Steve Holcombe è partito subito forte registrando il miglior tempo nell’Enduro Test. Brad Freeman invece ha risposto subito nell’Estrema e nel Cross Test con due ottimi tempi. I due piloti inglesi hanno messo in gioco tutte le loro qualità e doti tecniche nelle tre prove speciali rese impraticabili delle piogge che si sono abbattute per tutto l’arco della seconda giornata di gara.
Al termine della giornata di gara, Steve Holcombe e Brad Freeman hanno registrato il miglior tempo in tutte e nove le prove speciali, Steve Holcombe ha vinto la EnduroGP e la quarta giornata consecutiva nella E2 mentre Brad Freeman ha ottenuto il secondo posto nella EnduroGP e un primo posto di classe.

Il prossimo appuntamento è per sabato 3 e domenica 4 ottobre a Darfo Boario Terme dove si svolgerà la doppia prova degli Assoluti d’Italia di Enduro.

BRAD FREEMAN
“Sabato è stata una giornata perfetta, ho spinto forte fin dalle prime prove speciali e dopo aver distanziato i miei avversari ho amministrato e vinto entrambe le classi. Oggi invece non sono riuscito ad essere incisivo come ieri, voglio fare i complimenti a Steve Holcombe perché oggi lui è stato più forte di me”.

STEVE HOLCOMBE
“Sabato non è andata come speravo, non sono partito forte e dopo molte incertezze ho cambiato l’approccio nell’affrontare le prove speciali e sono riuscito a risalire in classifica. Domenica invece è andata decisamente meglio, è stata una bella battaglia con il mio compagno di squadra. Al termine della giornata sono riuscito a vincere e sono molto felice di questo risultato”.