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TEST DUAL | Aprilia Tuareg 660

Sulla base tecnica dei modelli 660, la casa di Noale ripropone per i più nostalgici il mito della Tuareg, riadattando il motore delle stradali RSV e Tuono ad una moto incline all’offorad e al touring, inserendosi di prepotenza nel segmento dual. Siamo volati in terra sarda ad Is Molas, dove progettisti e sviluppatori Aprilia han- no organizzato il lancio internazionale del nuovo modello in una location da dieci e lode che si presta perfettamente a test drive per bicilindriche dual.

Ad accoglierci nella club house allestita per l’occasione c’è proprio lei, la regi- na sui cui tutti gli occhi sono puntati: la Tuareg 660 nella colorazione accattivante Acid Gold. Non mentiremo nel dire che siamo rimasti piacevolmente stupiti dal design fino ad ora esaltato solo attraverso i social che, come spesso accade, non hanno reso merito alla sua ricerca di stile.

Aprilia non si è limitata allo sviluppo della moto in off-road, a catalogo esiste un’ampia gamma di accessori dedicati al touring e al comfort.

Non a caso il team di designer è capitanato da Miguel Galluzzi, designer di punta dell’avamposto stilistico del Gruppo Piaggio di Pasadena in California, che è riuscito a donare una linea molto snella e compatta tanto piacevole alla vista quanto funzionale nell’ergonomia della guida, aggiungendo come tocco enduristico il supporto della strumentazione completamente visibile e protetto solo da un semplice plexiglass in stile “dakariano”.

 

 

Il serbatoio compatto ma da ben 18 litri per un’autonomia di circa 400 km, fa da “cappello” al cuore di questa moto: un motore bicilindrico fronte-marcia Made in Italy da 659 cc in grado dì sprigionare 80 CV a 9250 giri/min, che possono sembrare pochi se paragonati a quelli di altre dual del settore, ma che Aprilia è stata capace dì far fruttare no all’ultimo cavallo. Gli ingegneri dì Noale infatti, intervenendo sugli assi a camme della distribuzione bialbero a 4 valvole per cilindro, sono ri- usciti ad aumentare la coppia massima a regime di giri più bassi, ottenendo un’erogazione uida ma pronta in tutte le situazioni di guida.

Il pacchetto elettronico di serie è di prim’ordine a partire dal sistema di controllo del gas Ride-by-Wire. Traction Control regolabile su quattro livelli e disinseribile totalmente così come l’ABS, Engine Brake per un controllo del freno motore ottimale su ogni terreno.

Quattro differenti mappature del motore (Urban per una guida rilassata, Explore per un’erogazione più pronta, Offroad e Individual) e, come optional, la possibilità di installare il cambio elettronico Quick Shift sono le principali chic- che di cui questa Tuareg è equipaggiata. Tutto selezionabile rapidamente da uno switch sul lato sinistro del manubrio e monitorabile sul chiaro display TFT a colori da 5 pollici. Il nostro attento occhio “enduristico” non poteva in ne che cadere sui cerchi da 18” al posteriore e 21” all’anteriore e sulle sospensioni Kayaba dall’escursione di 240 mm facilmente regolabili in compressione e smorzamento… leggi tutto il test su Endurista Magazine 74 in edicola o compra la tua copia sul nostro sito CLICCANDO QUI!