NEWS | Lucky Explorer Project 5.5 / 9.5
Il concetto Lucky Explorer va ben oltre la proposta di nuovi modelli, è idealmente un contenitore di sensazioni e ricordi, di quello che la produzione di Schiranna ha saputo offrire ai motociclisti negli anni ottanta e novanta, che si propone di traghettare gli appassionati nel futuro combinando il mondo reale con le opportunità messe a disposizione da quello virtuale dei social media. Il progetto prevede due moto inedite, la 9.5 e la 5.5 con quest’ultima in arrivo a febbraio: una baby adventure che si ispira all’heritage della Elefant. Nonostante si tratti di una media, l’aspetto è quello di una moto di cilindrata superiore, pensata per chi ama i viaggi, in grado di conquistare il motociclista europeo che cerca una due ruote solida e inarrestabile.
LUCKY EXPLORER 9.5
I servizi e le copertine dedicate dalle riviste specializzate di tutto il mondo hanno conferito alla 9.5 capostipite del Lucky Explorer Project il ruolo di protagonista assoluta dell’edizione 2021 di Eicma. A un anno di distanza questa moto è passata dallo stato di concept bike a quello di modello pronto per raggiungere le linee di montaggio e le concessionarie a fine primavera del prossimo anno, pronta a misurarsi con le prime della classe del segmento maxienduro. E lo fa rimanendo esteticamente e strutturalmente vicina alle caratteristiche dell’ammiratissimo prototipo nato con l’obiettivo di rappresentare l’ideale evoluzione delle Elefant che per due volte, nel 1990 e nel 1994, hanno dominato la massacrante Paris-Dakar con il tracciato originale.
L’arrivo di moto avventurose rappresenta un cambio generazionale per MV Agusta, che con la 9.5 si lancia in un segmento del tutto nuovo, ma solo all’apparenza. Se infatti oggi la produzione ruota attorno a stradali performanti e con l’aspetto di opere d’arte, l’impostazione avventurosa è parte integrante del DNA dell’azienda. Non bisogna infatti dimenticare che le moto di oggi sono prodotte a Schiranna, all’interno del sito nel quale nascevano le Elefant di serie e quelle da competizione, vere e proprie GP da deserto, che “navigavano” a oltre 200 km/h sulle piste sabbiose. E alcune delle persone che 30 e più anni fa lavoravano nello storico stabilimento sono ancora lì, a testimonianza di un passato glorioso.
In quello che è idealmente il foglio bianco dal quale è partito tutto, oggi costituito dalle più moderne tecnologie di calcolo, sono stati posti al centro il pilota e il passeggero. L’origine è rappresentata dai cinque punti di contatto (pedane, manubrio e sella regolabile su due posizioni) che consentono di assumere una posizione naturale ed efficace dal punto di vista dinamico. Una progettazione che in realtà è andata oltre i cinque punti classici di un modello stradale, poiché è stato necessario tenere conto anche della guida in piedi sulle pedane, tipica delle situazioni fuoristradistiche, che richiede punti di contatto per ginocchia e caviglie, ma allo stesso tempo libertà di movimento, senza ostacoli negli spostamenti del corpo indietro o verso l’avantreno.
Comfort e protezione aerodinamica della 9.5 sono stati studiati come si stesse lavorando allo sviluppo di una grand tourer per affrontare lunghi viaggi, combinando le simulazioni al computer e quelle dei flussi in galleria del vento con test su strada in tutte le condizioni climatiche. Il risultato è una zona protetta per utenti di tutte le altezze anche a velocità ben superiori a quelle consentite in autostrada, con la complicità di un parabrezza regolabile in altezza. L’obiettivo da raggiungere era quello di evitare gli scuotimenti del casco alle alte velocità, un target che è stato esteso anche a chi viaggia comodamente seduto sulla porzione posteriore della sella.
La 9.5 si distingue per l’impostazione tipicamente off-road, sottolineata dalla presenza di ruote a raggi registrabili con diametri di 21 e 18 pollici, ma anche dall’interasse di 1.580 mm. Partendo da queste scelte, la sfida più significativa è stata quella di ottenere maneggevolezza combinata con la stabilità necessaria per viaggiare in sicurezza a pieno carico in autostrada. La doppia personalità della tre cilindri è sottolineata dalla possibilità di montare pneumatici stradali o tassellati, poiché entrambi sono omologati e riportati sulla carta di circolazione
Il motore a tre cilindri della 9.5 non è stato ottenuto con una semplice revisione delle misure di alesaggio e corsa del noto 800; è stato espressamente sviluppato per questo modello, combinando versatilità e potenza con un peso di soli 57 kg. È nuovo nella maggior parte delle componenti, a cominciare dal basamento e dai sistemi di lubrificazione e raffreddamento. Gli ingombri sono quasi uguali a quelli del motore 800 attualmente in produzione, mentre cambiano il manovellismo, il dispositivo di avviamento e il cambio, oltre al comando del gas, ora dotato di corsa negativa. Quest’ultimo è un elemento comune a tutte le MV Agusta model year 2023, introdotto per regalare risposte meno “virtuali” in fase di chiusura, rendendo la percezione più confortevole. L’impianto di scarico è dotato di valvola integrata nel silenziatore il cui obiettivo è quello di privilegiare la coppia o la potenza in funzione delle condizioni di utilizzo.
Il telaio è in acciaio, in doppia culla chiusa, disegnato per offrire il miglior bilanciamento tra il comfort richiesto per l’impiego stradale turistico e la rigidità necessaria per ottenere prestazioni interessanti fuoristrada. La struttura comprende elementi forgiati ed estrusi, con un forcellone in leggera lega di alluminio fuso in conchiglia per ottenere il più alto rapporto tra resistenza e peso. Le sospensioni sono Sachs, completamente regolabili esternamente. Tutti i materiali impiegati e la loro finitura sono altamente tecnologici.
La strumentazione è stata sviluppata su standard automobilistici in termini di leggibilità e completezza di informazioni, con un livello di connettività evoluto. Il display comprende un pannello TFT a colori di 7”, con connessione Bluetooth agli smartphone, Wi-Fi per l’aggiornamento e la possibilità di dialogare con l’app MV Ride, con varie funzioni che comprendono tra l’altro la pianificazione di percorsi, l’acquisizione dati e l’antifurto con geolocalizzazione.
L’equipaggiamento della 9.5 comprende un impianto di illuminazione full led, con tutti i servizi di bordo gestiti da una rete CAN-BUS per ridurre al minimo la presenza di cavi e cablaggi, a tutto vantaggio dell’affidabilità e della semplicità di manutenzione.
LUCKY EXPLORER 5.5
Lucky Explorer è sinonimo di nuovi modelli di moto, ma non solo, è un mondo di emozioni, ricordi, valori: è un modo di essere. Un ritorno atteso da tutti i fan dell’off-road, ma anche un nuovo inizio e un salto nel futuro, come confermano le migliaia di follower che già sono diventati fedelissimi del profilo Instagram luckyexplorer.official. Prima tra le moto del programma Lucky Explorer Project a entrare in produzione è la 5.5 che rappresenta la sintesi della corretta interpretazione dell’heritage dell’azienda di Schiranna. In questo modello è stata infatti travasata la tecnologia più evoluta, senza mai perdere di vista l’obiettivo primario, quello di realizzare un modello di media cilindrata potenzialmente senza confini, in grado di affrontare in totale disinvoltura ogni tipo di terreno e di percorso.
La più piccola 5.5 ha completato il processo di sviluppo ed è pronta per raggiungere le concessionarie già dal prossimo mese di febbraio, posizionandosi come entry level in termini di cilindrata e di prezzi, ma con un livello qualitativo particolarmente elevato per il segmento all’interno del quale va a posizionarsi. A distinguere la 5.5 è il fascino di un design che non solo idealmente la ricollega alla Elefant che per due volte ha conquistato la Dakar originale, quella che partiva il primo gennaio da Parigi, e si concludeva in Senegal dopo avere attraversato pietraie, deserti e savane.
La 5.5 è stata affinata in vari dettagli durante il percorso di avvicinamento all’industrializzazione. Disegnata in CRC e sviluppata con il partner QJ, mantiene tutto lo spirito della famiglia Elefant, rappresentando il modello di accesso alla nuova famiglia Lucky Explorer (e a tutta la gamma MV Agusta), esattamente come la 350 degli anni ottanta introduceva al mondo delle bicilindriche. È una media, ma il suo aspetto è quello di una moto di cilindrata ben superiore, con particolari stilistici e grafiche che riportano direttamente alle dakariane del passato.
Il modello di partenza è stato profondamente aggiornato nell’elettronica, nella meccanica e nel reparto ciclistico, con specifiche ben precise richieste dai tecnici di Schiranna. Il motore, il bicilindrico in linea con distribuzione a doppio albero a camme in testa e raffreddamento a liquido è stato evoluto, con l’obiettivo di incrementare ulteriormente il già elevato rendimento. La cilindrata è stata portata a 554 cc (alesaggio 70.5 mm e corsa 71 mm) alla ricerca di una curva di coppia ancora più robusta rispetto a quella di partenza, così da ottenere un’erogazione piena e costante a tutti i regimi. Il comparto elettronico è stato a sua volta ottimizzato per assicurare il miglior compromesso tra prestazioni e sicurezza.
Il design, che nella fase di lancio prevede la sola colorazione bianca con il logo stilizzato Lucky Explorer, è stato personalizzato con sovrastrutture e altri elementi fondamentali per sottolineare l’impronta stilistica di famiglia con gruppi ottici progettati ad hoc. L’ispirazione stilistica è comune a quella della 9.5 e si ispira chiaramente alle leggendarie corse nel deserto, ma le caratteristiche esclusive della 5.5 sono molte. Grazie alla sua personalità questo modello rivendica con orgoglio un’identità tecnica, concettuale ed estetica che consentiranno di distinguersi nel sempre più affollato panorama delle bicilindriche di media cilindrata con vocazione avventurosa.
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