La Six Days a modo mio, by Rodolfo Bonollo
Ciao a tutti amanti e appassionati endurista, sono un pilota regionale amatoriale classe ‘ 62. Fin da ragazzo sognavo di partecipare alla sei giorni di regolarità… come si chiamava una volta, complice
A 16 anni il primo motorino da strada trasformato in off- road, a 22 anni cominciano le prime gare, non faccio miracoli, sono un ta…lento , ma l’ importante è mettere la moto in nel seraio… come diceva sempre il ..” bogio” Andrea Marinoni. A partire dal 1986 andiamo sempre più spesso con gli amici del motoclub Astico a gustarci le sei giorni, dalla Polonia alla Svezia, Germania ecc… mi fermo sempre a guardare tutti i piloti, anche i ta…lenti come me che cercano solo di arrivare al traguardo di giornata. Caspita! Dico sempre agli amici, sarebbe fantastico un giorno parteciparvi…
Nello stesso periodo partecipo al campionato Triveneto enduro, qualche gara di motocross ed endurance a coppie, mi alleno nelle bellissime mulattiere delle prealpi vicentine, portando a casa anche qualche contravvenzione, fa parte del gioco. Anni ’90 sempre con una nutrita compagnia di amici partecipiamo al Campionato Italiano enduro, naturalmente solo per la soddisfazione di arrivare al traguardo e di mettere la moto in parco chiuso, e nel ’95 partecipo alla prova di due giorni di Campionato del mondo di San Severino Marche concludendo entrambe le giornate anche se con un po di ritardo …ma va benissimo, dopo di che altri amici del club seguiranno il mio esempio negli anni a venire.
Penso di avere chiuso con le moto ,appagato dalla prova mondiale, ristrutturando casa spostandomi, vita più tranquilla, ma non resisto senza moto! Riacquisto la moto da enduro, si va ancora a vedere le sei giorni, il tarlo mi rode ancora e ripropongo agli amici, sarebbe un sogno parteciparvi. Gli anni passano ,siamo a Portimao e leggo la brochure dell’ Isde 2020, scatta la molla, forse sono ancora in tempo, ad agosto avrò tempo x allenarmi ma…. serve fare un po di ranking! Convinto, durante l’inverno mi alleno abbastanza, tutto pronto per la gara di Passirano, ahimé sette giorni prima vengono sospese tutte le attività, dopo un po’ rimandata la manifestazione motoristica più antica e più bella del mondo.
A luglio si riprende, qualche gara Triveneto, assoluti di Boario terme, e una gara di Italuiano major, un po’ lentino ma sempre al traguardo. Il ranking è alto sono il numero 4414 in Italia ah ah. Febbraio 2021 spedisco la preiscrizione, non partecipo a nessuna gara, vada come vada sperando che accettino, mi alleno anche in zona rossa, visto che i piloti possono un mio amico mi fa molta compagnia negli allenamenti sapendo il mio obiettivo. A maggio, complice alcune debacle di nazioni lontane e la vintage all’Isola d’Elba ad ottobre accettano la preiscrizione, devono essere ammattiti o la fortuna mi sta aiutando, unico del mio club ad essere iscritto, cerco compagni per fare una squadra e noleggio una Rieju 300 2T, un offerta eccezionale per il rientro del marchio dopo 30 anni di assenza alla Isde, moto gomme mousse assistenza e un un’abbigliamento.
Mi alleno discretamente, footing bici e moto, ma sarà abbastanza per una sei giorni? Espleto con impegno le formalità burocratiche, serve il certificato a.d.e.l. antidoping educational learning il segretario mi invia richiesta di licenza internazionale dopo aver conseguito altre visite mediche compero un po di materiale e abbigliamento fuoristrada e così via. Martedi 24 agosto partenza per Rivanazzano terme, mi registro al paddock e nel pomeriggio sono già a visionare le p.s. Al mercoledì vado i Rieju, solo a presentarmi mi hanno già soprannominato “giovane promessa” visti i miei teneri 59 anni, c’ è subito feeling con gli spagnoli . Si prova e si adegua un po la moto alle mie esigenze, solo regolazione braccialetti e ammorbidito le sospensioni, qualche km e un po di curve, la moto è pronta.
Il giovedì fino alle 13 per verifiche amministrative e tecniche, pomeriggio si visionano ancora speciali ed enduro test come i due giorni successivi. La domenica riposo un po’ di briefing team Rieju e siamo alla partenza di lunedì mattina. Un po’ di emozione naturalmente, si parte ,dopo una decina di minuti incredulo mi dico… sono in prova speciale alla sei giorni, il sogno di sta avverando, percorsi e test belli polverosi ma fattibili anche per me che non sono un mostro di pilota, termino la giornata con 7 minuti di ritardo, ho sbagliato parecchio ma va bene comunque.
Day 2 facciamolo soltanto un mito di penalità, la sera cambio anche il pneumatico posteriore, sempre una festa quando arrivo sotto al gazebo team Rieju. Terzo giorno un po’ più lungo, ai controlli assistenza ogni ben di Dio come un pilota ufficiale a tutti gli effetti, tranquillo al traguardo con 6 minuti di penalità, metà è fatta, domani cambia il percorso. Giovedì si parte tranquilli sempre per arrivare al traguardo, un cross test, un C.O. entro nel primo enduro test, non cerco assolutamente il tempo, non avrebbe senso, devo solo arrivare, vedere il percorso che sarebbe uguale al venerdì. In una discesa faccio correre la moto come sempre, ma stando verso sinistra e scivolò addosso ad un albero con la gamba piegata, una brutta botta al piatto tibiale!
Mi rialzo, ma il dolore è forte e non riesco a leggermi in piedi. Assieme ad un Marshall della postazione vicina decido di parcheggiare e aspettare il transito degli ultimi concorrenti, ma la situazione non è migliorata, Quindi non rimane che chiamare i soccorsi… potrei dilungarmi alcune pagine su questo. Purtroppo il sogno è svanito, ho fatto un un’errore di guida non la chiamo sfortuna. Rimane l’amaro in bocca per aver assaporato tre giorni di olimpiade, il resto era fattibile, avevano tolto alcune salite che percorrevano al contrario i giorni precedenti e tolto una speciale al giorno, ma non piango sul latte versato, mi sono goduto tre giorni intensi del mio sogno, non ho rammarico questaè’ stata la mia ultima gara da pilota era già deciso, una bellissima esperienza.
Volevo collaborare con la rivista Endurista per un report amatoriale, riuscito solo a metà. Due note negative, il pacchetto gara ricevuto alle iscrizioni… mio Dio! Non ve lo posso descrivere davvero… e dico a tutti gli appassionati e ai piloti che quando andate a visionare le P.S. o a vedere qualche manifestazione di enduro non lasciate le bottiglie di plastica vuote per terra o appese alla fettuccia, il nastro con il venti si rompe e si disperde, l’organizzazione ha già il suo da fare.
Ciao amici appassionati di enduro… Rodolfo.
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