INTERVIEW | Monsieur Dakar Stéphane Peterhansel
Testo: Claudio Chiumello | Foto: RedBull Content Pool, archivio web AUDI
Una vera e propria leggenda vivente con un impressionante palmares di partecipazioni alla competizione più dura e famosa del mondo, la Dakar (dieci in moto e ventitrè in auto) di cui all’attivo ben sei vittorie in moto ed otto in auto. Oltre a tutto questo, Stéphane Peterhansel, meglio conosciuto come “Monsieur Dakar”, vanta due titoli mondiali di enduro ed altri numerosi successi in vari rally internazionali e sei vittorie alla SixDays.
Ciao Stéphane, partiamo con una domanda piuttosto scontata ma fondamentale per le nostre pagine. Quando e come è nata la tua passione per le moto?
Ciao a tutti, avevo otto anni. Mio padre, appassionato pilota di rally, mi regalò la prima moto da trial che iniziai a guidare per gioco. Se questo vi sembra banale, tenete conto che quasi cinquant’anni fa, iniziare a guidare una moto a soli otto anni non era così scontato come può esserlo oggi.
Verso i tredici anni iniziai con lo skateboard e per un certo periodo ebbi in mente solo quello diventando campione francese a quindici anni.
Verso i sedici tornai al mio primo amore, la moto. Però questa volta fu una motocicletta da enduro con cui andavo veramente veloce, diventando a diciotto anni campione nazionale francese.
A diciannove anni divenni pilota professionista di enduro ma ero attratto da ogni disciplina motociclistica compreso il motocross ed il supermotard. Ero molto impegnato in quegli anni, partecipavo ad una gara ogni ne settimana quando un giorno rimasi affascinato dalle immagini trasmesse in TV della Parigi-Dakar in Africa. Scelsi all’istante di parteciparvi e nel 1988 venni ingaggiato come pilota ufficiale Yamaha Factory Team.
Per Stéphane 10 partecipazioni in moto alla Dakar, 6 vittorie!
Così iniziò la mia grande avventura al rally più famoso al mondo, con la prima vittoria in moto nel 1991 e l’ultima nel 1998.
Dopo dieci partecipazioni e otto vittorie alla Parigi-Dakar, ancora giovane e senza aver avuto particolari infortuni, decisi di passare al mondo delle auto; che ritenni (nonostante tutti i rischi che si corrono guidando su quei terreni a quelle velocità) forse un po’ meno pericoloso rispetto alle moto.
Quali piaceri provi a guidare una moto e quali sono le differenze rispetto ad un’auto?
La mia prima passione è sempre stata la moto perché l’adrenalina scorre a fiumi. Quando partecipavo alla Dakar, la mia principale paura era che in caso di incidente grave, avrei potuto compromettere la mia carriera di pilota e dire anche addio al piacere di guidare una moto, soprattutto quella da enduro. Anche guidare un’auto è bellissimo ma regala sensazioni differenti.
È più una questione di “tecnica” ed oltre a questo non si è soli, si condivide un’avventura a stretto contatto con un compagno di guida anche quando si è in mezzo al nulla.
La Dakar si è svolta in Africa, Sud America ed ora in Arabia Saudita.
Qual è il paese dove ti è piaciuto di più correre?
Sicuramente in Africa, per lo spirito di avventura e per i paesaggi differenti che si attraversavano: dalle dune di sabbia dell’Algeria alle piste velocissime nel deserto del Ténéré in Niger no all’Africa Nera con le sue foreste… leggi tutta l’intervista su Endurista Magazine 75 in edicola oppure compra la tua copia sul nostro sito CLICCANDO QUI!
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