DUAL | CÉF Adventure 2023
Testo: Ricky Ciani
Al mio arrivo venerdì sera vengo ben accolto dal team della CÉF Adventure.
L’atmosfera è tranquilla e festosa, proprio in sintonia con il carattere dell’organizzatore Vanni Giroletti affiancato dalla voce dei rally per eccellenza di Elisabetta Caracciolo. Il parco moto dell’evento è ricco di motociclette customizzate da rally di tutto rispetto.
Presenti le Fantic Rally 450, molti mono tra cui KTM 690, qualche 950 ma soprattutto tante specialistiche, fattore che mi preoccupa un po’. Nessun BMW GS all’orizzonte, segnale chiaro che siamo al cospetto di un evento dedicato al fuoristrada puro e crudo.
Il regolamento parla chiaro, gomme tassellate e borsone con equipaggiamento da massimo 6/8 kg. È molto importante questo dettaglio del limite di peso del bagaglio perché invita i partecipanti a conoscere al meglio il loro equipaggiamento e a lasciare a casa tutto ciò che non è strettamente indispensabile.
Al tramonto fisso la mia tenda in un piccolo camping adiacente all’area delle iscrizioni, in compagnia di altri temerari. Piantando i picchetti mi accorgo che il terreno è molto morbido, in quanto affondano nella terra come fossero nel burro. Un chiaro segnale che preannuncia il percorso dell’indomani, sicuramente “umido”.
Dopo una buona cena Vanni tiene un piccolo briefing di presentazione del percorso 2023 e subito l’eccitazione abbraccia buona parte dei partecipanti di questo evento adventouring. La CÉF Adventure è un evento a numero chiuso con un limite di massimo 100 partecipanti che dovranno seguire il percorso utilizzando un sistema di navigazione con traccia GPS.
Il Motoclub di appoggio è il MC Chieve, di cui colonna portante l’amico Bianchetti Gianluigi (per gli amici Gigi) Presidente da oltre 30 anni ed esperto endurista specializzato nell’organizzazione di eventi off-road. La tipologia dell’evento è ADV moto-turismo FMI.
L’evento è suddiviso nelle giornate di sabato e domenica affrontando un emozionante percorso di andata che va da Farini (PC) alla spiaggia di San Michele a Rapallo (GE). Il rientro è su un percorso differente che incrocia solo parzialmente quello dell’andata. Il sabato mattina tutto è pronto e si parte da sotto il gonfiabile del Motoclub Chieve.
La tipologia del percorso del sabato è piuttosto tecnica, 220 km di appenino Emiliano fino al ristoro per poi addentrarsi nell’appenino ligure attraversando il Parco Naturale Regionale dell’Aveto.
Tre sono i passi toccati, quello del Chiodo, il Passo del Ghiffi e quello dello Zovallo per scendere fino al mare ligure a Rapallo. La domenica si rientra in direzione Farini e la tipologia del percorso è più panoramico e scorrevole con190 km di cui circa 30 di litoranea sul mar ligure. Prima di immergersi nel Parco fluviale dell’Entella dobbiamo fare il pieno di carburante ed affrontare il Passo Centocroci e il Passo del Biscia.
La Motomorini X-Cape 650 che sto guidando è una motocicletta piccola e maneggevole dal design curato ed accattivante. Mi diverto molto a guidarla sul percorso della CÉF Adventure anche se la X-Cape sa dare il meglio di sé sui passi asfaltati.
Il setting delle sospensioni e le ruote da 17 e 19 pollici, conferiscono a questa 650 una vocazione stradale piuttosto che fuoristradistica.
Le Metzeler Karoo 3 con cui la Moto Morini è equipaggiata, purtroppo non sono gli pneumatici più indicati per questa tipologia di eventi off-road dal fondo bagnato. Basterebbero veramente poche modifiche per trasformare questa X-Cape in una motocicletta più adatta al fuoristrada. Le pedane passeggero per esempio non sono rimovibili ma anche le pedane stesse non vantano un buon grip con il fondo degli stivali bagnati.
In base alla mia esperienza basterebbe sostituire gli pneumatici, le pedane e rivedere il setting delle sospensioni. Se poi volessimo aggiungere uno scarico dal sound più aggressivo e che doni al piccolo propulsore un po’ più di tiro a bassi, ecco che otterremo una motocicletta perfetta per guidare al 50 % in off e al 50% su strada.
Comunque sia il percorso di andata è bello tosto. Tanti i tratti in sottobosco bagnato ricco di pietre dove mi ci è voluta tutta la mia esperienza di guida per portare la moto incolume al traguardo e raggiungere l’obbiettivo finale. La scoperta dell’appenino ligure è stata un’emozione molto bella. In quei paesaggi ho rivisto scorci indimenticabili che ho incontrato solo nei miei viaggi in giro per il mondo.
Ogni volta mi sorprendo della bellezza del nostro paese e mi chiedo sempre come sia possibile che un paese piccolo come il nostro, contenga tutta la bellezza disseminata per il resto del pianeta.
La mia esperienza alla CÉF Adventure è stato un piccolo viaggio di due giorni con l’amico Cristian, un ragazzone alto in sella ad una Honda Dominator 650 che mi ha seguito e aiutato nei punti del percorso più ostici. Nelle difficoltà del percorso non sono mancati i gesti di solidarietà tra i partecipanti, aiutandoci l’un l’altro abbiamo saputo creare quello spirito di gruppo tipico degli enduristi.
Il camping sulla spiaggia è stato un momento magico in quanto prima di fissare la tenda su di un sottile fondo di ghiaia, mi sono rigenerato dalla stanchezza della giornata con un bagno memorabile in mare. Che dire… l’enduro ancora una volta ha dato dimostrazione di rispecchiare le gioie e le difficoltà della vita. Dobbiamo essere in grado di interpretare al meglio le difficoltà del percorso in base alle nostre capacità, per imparare, crescere e superare i nostri limiti.
Assieme al sapore unico della porchetta casertana più buona che io abbia mai assaggiato, la CÉF Adventure si colloca di diritto ai vertice della mia classifica personale degli eventi Adventouring più belli a cui io abbia partecipato.
Un evento completo e unico nel suo genere.
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