DUAL | VIAGGIO IN PAMIR

Testo e foto di Daniele Donin

A volte le esperienze più belle vengono dal caso, altre volte invece nascono dai sogni. Quei sogni che ci svegliano nella notte e che ci tolgono il sonno, che ci fanno battere forte il cuore non appena apriamo la carta stradale sul tavolo della cucina, tra caffè e biscotti. Scorrendo con il dito tra le curve e i rettilinei senti già l’emozione di attraversare quelle valli ombrose, quelle strade nascoste tra gli alberi, quelle pietraie arse dal sole, quelle steppe desolate, quelle piste polverose che corrono oltre orizzonti stranieri, laggiù, dove non sei mai arrivato, oltre i tuoi confini. E allora senti che non sei tu a decidere la tua strada, ma che è lei a chiamarti. Noi motociclisti siamo così, perché non abbiamo bisogno di capire, ci basta sentire.

 

AK-BAJTAL-PASS-GORNO-BADAKHSHAN

E io l’ho sentita di nuovo. Ancora una volta la strada è venuta a svegliarmi per portarmi oltre me stesso, oltre il conforto delle abitudini, nelle difficoltà di quei luoghi lontani del pianeta e della mia anima, dove sarei stato solo con la mia motocicletta a sfidare la parte più nascosta e libera di me. So che non sarà facile, per niente, perché la strada che mi vuole è impegnativa, fredda, difficile, e corre a più di 4.000 metri ai confini di un mondo in guerra da sempre. Ma se ascolto il cuore so che non devo avere paura: è la M41 “Pamir Highway”.

 

KAZAKHSTAN

Mi organizzo col lavoro, il tempo che ho a disposizione non è molto, e sono costretto a percorrere solo l’andata e di spedirla in aereo al ritorno, da Tashkent. Si è aggiunto poi anche un imprevisto lavorativo che complica tutto in un periodo difficile per il rigido clima continentale dell’Asia Centrale a quelle altitudini molto elevate. Alla fine il mio sogno viaggerà sul filo delle tre settimane, tra aprile e maggio, giusto il tempo delle ultime nevicate e delle distese di fango.

Devo richiedere parecchi visti e alcuni paesi hanno tempi lunghi e soprattutto nessun consolato in Italia, così inizio mesi prima. Ho deciso di percorrere l’Europa dell’Est, poi in Kazakhstan incrociare la via della Seta fino a Tashkent, in Uzbekistan. Superata poi la valle di Fergana salirò rapidamente su una delle catene montuose più alte del pianeta e imboccherò la Pamir Highway che mi farà fare un lungo anello tra Kirghizstan e Tajikistan per poi riportarmi in Uzbekistan, a Samarcanda, ultimo passaggio prima del rientro via aereo.
Il tempo corre veloce mentre preparo la mia “kammella” per la nuova avventura. È una BMW GS 1200 ADV del 2008 che mi ha accompagnato ovunque nel mondo per quasi 300 mila km, Asia, Europa, Africa e Americhe, e che si è guadagnata questo nome grazie all’instancabile indole e l’immensa capacità di carico.

 

M41 GULCHA SARY TAS

Sarò solo, come sempre, perché sulla strada cerco me stesso, quello vero, senza maschere né filtri, e per trovarlo ho bisogno del silenzio interiore che senti solo nel vento.
Parto a metà aprile nel tepore della primavera, ma dura poco, già in Ucraina incontro le prime tempeste di neve che mi travolgeranno in Russia e in Kazakhstan. I bei colori ai bordi della strada sbiadiscono velocemente e quando supero la frontiera di Belgorod tutto diventa grigio. Ritrovo l’inverno e guido per giorni sotto un cielo scuro che alterna pioggia e neve finchè posso, attraverso venti gelidi che soffiano da nord.

Altre volte ho portato la kammella in condizioni particolari e vado avanti guidando nel freddo finchè la neve sulla strada resta soffice, ma quando il vento e il passaggio delle auto la compatta in ghiaccio sono costretto a fermarmi, si scivola troppo e proseguire è impossibile. Ma le difficoltà spesso rivelano la parte più bella della natura umana, e proprio mentre sono fermo a girare la moto per tornare verso la città si ferma un furgoncino che ci porta oltre la tormenta, ribadendomi che qualsiasi problema può essere un’occasione. E la mia strada da Voronezh continua verso est attraverso l’infinita steppa, che si stende come una pennellata immobile, grigia e ghiacciata. Il freddo a volte mi infila i suoi aghi fin sotto le unghie delle mani e sono costretto a fermarmi nel nulla per cercare un po’ di conforto semplicemente tenendole vicino ai cilindri del boxer.

 

Tremo di continuo, i piedi si intorpidiscono quasi subito e spesso il mio respiro è pesante, ma non mi importa. Qui, nella steppa gelata mi sento vivo, questi respiri gelidi sono unici, questo momento è unico nella mia vita e questo freddo non sta facendo altro che renderlo ancora più speciale. Non dimenticherò mai questi giorni, il freddo patito e il dolore alle mani, ma la moto è il mezzo che ho scelto perché ti regala tutto questo, ti immerge nel mondo, facendo sì che tu possa vivere il viaggio nella sua vera essenza: la strada. La guidi con il corpo e questo la rende parte di te, e te di lei. Supero città vuote, le cui uniche luci accese sono distributori e lampioni che ondeggiano nel vento freddo che spazza i viali deserti.

E finalmente il tempo migliora un po’ e una volta nel deserto uzbeko vengo accolto da temperature più miti che mi ridanno energia tanto da farmi raggiungere la valle di Fergana senza troppi problemi a parte le dogane chiuse e improbabili deviazioni. Eccola, finalmente davanti a me si staglia la catena del Pamir che da subito dimostra la sua natura impervia e poco ospitale: le strade asfaltate scompaiono quasi del tutto e inizio a stare a lungo sotto lo zero. La strada sale veloce su passi che superano di molto le altitudini delle nostre bellissime strade alpine. Il ghiaccio è ovunque e in qualche situazione ho dovuto caricare la kammella su camion e persino su un fuoristrada. Ma ce l’abbiamo fatta e l’emozione di percorrere una lunga pista che sale e scende tra i 4 e i 5.000 metri ha scavato un solco profondo nel mio cuore e nella mia anima.

 

SARY MOGUL valle del kyzyl suu

Superato il Kyzyl-Art Pass, frontiera tra il Kirghizstan e il Gorno- Badakshan, in Tajikistan, scopro un paesaggio fiabesco, onirico. Il mio sguardo si perde tra vette altissime e i riflessi azzurri dei ghiacciai, tra forre scure e crode che si slanciano in un cielo profondo. La pista che mi sta portando in cima al mondo sale tra le pietraie spesso oltre i 4.000 metri, diventa sconnessa e difficile in molti punti nei quali la neve sciolta crea delle pozze di fango ghiacciato, soprattutto tra le decine di tornanti. Ma la mia kammella carica, nonostante l’aria rarefatta non molla. Non c’è nessuno intorno. Respiro questi momenti, vivo questo mondo quasi irreale, nel silenzio profondo che mi abbraccia. Sento che lassù sto ritrovando me stesso e le risposte che cercavo.

Dopo qualche giorno inizio a scendere verso sud e verso la parte di Pamir Highway che corre lungo il confine afgano. La primavera mi compare intorno colorando i terrazzamenti e gli alberi della valle. La pista continua ad essere difficile, soprattutto perché trafficata da giganteschi camion che prendono le curve velocemente e che alzando la polvere mi fanno guidare alla cieca. Sono centinaia di chilometri di tôle ondulée e pietre nei quali la pista corre sul ciglio del dirupo, nella gola del fiume Pyandzh inghiottita tra pareti altissime e montagne brulle. Ad ogni ansa è uno spettacolo di colori. Le tonalità di marrone e grigio di colpo diventano verde smeraldo nelle vicinanze dei villaggi. I terrazzamenti, i muretti a secco, le tipiche case quadrate e sullo sfondo non lontano le vette innevate dell’Hindukush. È l’Afghanistan.

 

Turkistan

Arrancando lentamente tra polvere e sassi dopo qualche giorno arrivo a Samarcanda, ultimo passaggio prima del rientro alla vita quotidiana. Per quanto il Registan sia incantevole, le greggi di turisti mi fanno rimpiangere la solitudine delle piste e dei passi a quasi 5.000 metri.
Ormai sono conscio che anche questa avventura sta finendo, ma la vita è così, tutto passa, non posso fermarla. L’unica cosa che posso fare è cercare di mettere tutta la tenerezza, tutto l’amore che posso, in ogni respiro della mia vita per poter trattenere i ricordi il più a lungo possibile e trasformarli in quello che sono.

METZELER | Il nuovo KAROO 4 per l’off road

Successore del pluripremiato KAROO 3, KAROO 4 rappresenta l’ultima generazione della famiglia di prodotti del brand METZELER sviluppato per un utilizzo on/off, un pneumatico destinato all’equipaggiamento di moto adventure e maxi enduro che permette ai motocilisti di oltrepassare i confini dell’adventouring.

Principali caratteristiche

KAROO 4 presenta un rivoluzionario disegno battistrada brevettato, che innalza a tutto tondo i livelli prestazionali del pneumatico sia su strada che su diversi tipi di terreni sterrati. Per quanto riguardo il comparto stradale, gli ingegneri del brand dell’elefantino blu hanno lavorato per migliorare in particolare la neutralità di guida ed il comportamento sul bagnato, sviluppando un disegno battistrada tassellato che permette di affrontare in totale sicurezza determinati angoli di piega anche in condizioni di bagnato. In ambito fuoristradistico, KAROO 4 aumenta il livello prestazionale off road, in particolare su fondi molto morbidi, tra cui sabbia, fango ed argilla.

La gamma di KAROO 4

KAROO 4 sarà disponibile nelle seguenti misure a partire da marzo 2022:

Anteriore

19” 100/90-19 TL 57Q M+S 19” 110/80 R 19 TL 59Q M+S 19” 120/70 R 19 TL 60Q M+S

21” 90/90-21 TL 54Q M+S

Posteriore

17” 130/80 R 17 TL 65Q M+S 17” 140/80 R 17 TL 69Q M+S 17” 150/70 R 17 TL 69Q M+S

17”  170/60 R 17 TL 72Q M+S

18”  140/80 – 18 TL 70Q M+S

18” 150/70 R 18 TL 70Q M+S

L’offerta completa del marchio METZELER per il segmento ON/OFF:

METZELER è da sempre un brand all’avanguardia nell’innovazione tecnologica, nella ricerca delle prestazioni e nel rispetto dei più sfidanti standard di qualità. Fin dai suoi esordi ilmarchioha costantemente sviluppato prodotti per soddisfare le crescenti aspettative dei motociclisti più esigenti, spesso anticipando i maggiori trend di mercato ed i bisogni del consumatore.

Dai passi di montagna con il pneumatico supersportivo SPORTEC M9 RR ai terreni sabbiosi con KAROO Extreme, il brand specialista delle due ruote mette a disposizione del comparto on/off un’ampia gamma composta da ben sette prodotti per rispondere ad ogni esigenza del consumatore con la soluzione più indicata.

 

EVENTI | Suave Adventuring 2021

Testo e foto: Ricky Ciani

Un’avventura completa per l’approccio gioviale e filosofico di ogni neo viaggiatore è il Suave Adventuring. Il Suave è speciale, si respira la sintonia giusta dell’amicizia ed è un ottimo test per tutti i motociclisti che si apprestano ad affrontare viaggi come Islanda, Albania, Grecia e altri parti del mondo e la possibilità di fare free camping all’interno di un bosco fa respirare una vera sensazione di libertà.

Adiacente al boschetto c’è un ostello con camerate molto spaziose che mi fanno ricordare i viaggi di quando rimanevo ospite nelle varie Club House visitate in giro per il mondo. Bagni funzionali e docce calde per lo zoccolo duro degli avventurieri, soprattutto per testare al meglio gli equipaggiamenti come tenda, sacco a pelo e materassino. Per i più indecisi c’è comunque la possibilità di pernottare nel meraviglioso hotel ristorante Oasi San Benedetto Borgo Pace.

Al mio arrivo l’umidità dovuta ad una copiosa pioggia è molto alta e seleziona subito gli “arditi” dai “morbidi”. Tra le tende nel camping trovo sorprendente la presenza di un amazzone motociclista, Monica Pelati a sfidare l’umidità della nottata e anche la presenza di Marco Degan, istruttore FMI del MC Futa e, colonna portante del MC Umbria, il nipponico Hibiki Sawada. Il percorso del Suave è stato suddiviso in due giornate di ride: quella del sabato e quella della domenica. Il percorso presenta continui cambi di diametro dei sassi, si passa da strade bianche perfette a strade formate da grossi ciottoli per perfezionare meglio la guida in off-road di qualsiasi moto viaggiatore a cui sono stati aggiunti percorsi “Hard” per i più arditi guerrieri del tassello feroce.

Primo giorno 175 km con possibili cinque varianti tecniche facoltative da aggiungere sulla traccia principale. Il secondo giorno 130 km un po’ più Easy, quindi con una sola variante tecnica. La Partenza è dall’Abazia Benedettina di Lamoli per entrambi i giorni, con rientro sempre al paddock presso l’Oasi San Benedetto. Abbiamo percorso le strade della Guinza, siamo ai confini tra Marche Umbria e Toscana, quindi Parnacciano, Valle Urbana, Fraccano, Apecchio e Urbania (che era l’antica Casteldurante). Ancora Sant’Angelo in Vado, Sestino e Borgo Pace.
L’evento, organizzato dal Tuentyfourclub di San Marino, prevede due giorni di navigazione con GPS, ristoro e cena il sabato, pranzo la domenica con la possibilità di campeggio e uso dei servizi della struttura gratuito. In alternativa alla notte in tenda come dicevo, disponibile l’albergo della Abazia Benedettina oppure l’ostello.

Monica Pelati, interview

Nel weekend del 10 11 e 12 settembre 2021 ho partecipato all’edizione del Suave Adventuring, un percorso che si snoda sugli splendidi sterrati tra le Marche e l’Umbria con paesaggi stupendi, di quella bellezza un po’ rude e selvaggia tipica di queste regioni. Lungo il percorso non ho potuto guardarmi troppo in giro, in quanto sono stata molto impegnata a seguire la strada e a rimanere sempre concentrata alla guida del mio KTM 1050 ADV.
Gli altri partecipanti erano sicuramente più disinvolti di me in sella, ma sempre educati e rispettosi, insomma dei veri cavalieri!
Il venerdì sera quando sono arrivata ho visto nel parcheggio numerosi monocilindrici, Yamaha Ténéré 700 e parecchi KTM 990. Quando ho scoperto di essere l’unica donna che partecipava all’evento mi è venuta un po’ di ansia e nella mia tenda la sera ci ho messo un po’ ad addormentarmi. Il giorno dopo però, in compagnia di Federico, Claudio e il mio fidato mentore Marco Degan, istruttore del MotoClub della Futa che mi ha affiancata per tutto il percorso, ho affrontato con determinazione il tracciato ed i dubbi sono svaniti.
È stata una bellissima esperienza.
L’emozione di condividere il percorso, superare gli ostacoli e ritrovarsi poi tutti insieme la sera a ridere, scherzare e perché no, a prendersi un po’ in giro con quel tipo di sarcasmo ed ironia che fanno bene al corpo e alla mente, sono tornata un po’ bambina.
Questa passione è bellissima in solitaria ma viverla con le persone che provano le tue stesse emozioni non ha prezzo.
La presenza di molti membri del MotoClub Ténéré Italia ha reso ancora più autentico l’evento rendendolo davvero speciale.
Il Suave si è dimostrato un bellissimo evento e se devo dire la verità, sono arrivata la domenica sera stanca ma felice ed appagata dalle meravigliose strade e borghi delle Marche visitati.

 

ADVENTURE | E’ il momento di partire, in bocca al lupo Maurizio Pistore

E’ arrivato finalmente il giorno della partenza per Maurizio Pistore, il pilota veneto che non è nuovo a questo tipo di imprese quasi estreme e che questa volta con “All around the world two”, partendo in direzione Est compirà il giro del mondo con una Kawasaki Versys X-300 Adventure di serie, con i fregi del classico colore verde e solo giusto due serbatoi esterni che fanno anche da supporto alla coppia di pneumatici di scorta.

Saranno oltre 110.000 km attraverso 61 paesi e starà lontano da casa per 14 mesi con qualche sosta per seguire i numerosi aspetti umanitari associati a questo progetto pensato e realizzato alzando ancora l’asticella ed i propri limiti, portando anche il simbolo della pianta “Ruta Patavina” per il mondo.

Un grosso in bocca al lupo da tutta la redazione di Endurista Magazine!

Mosterrato – Prima Edizione

Testo: Thomas Brazzova
Foto: Fotografica Sestriere (www.fotograficasestriere.com)

“Mosterrato – Prima Edizione.
Scena I. Ripresa I”
“Motore!”
…ciak…
“Azione!”
………..
“Stooop! Buona la prima!”

Alla sua prima edizione il Mosterrato non può sbagliare e come da previsione non lo fa. Organizzare questo tipo di eventi ex novo pur possedendo l’esperienza necessaria non è mai semplice e scontato; di carne sulla brace ce n’è in abbondanza e gestire molti iscritti richiede concentrazione, studio dettagliato delle tracce, pianificazione di pranzi, cene e molto altro. Ecco perché non sempre le neo-motocavalcate fanno felici tutti i partecipanti. Tuttavia non è questa la circostanza e tutto è pronto per questo cortometraggio!

Titolo
Mosterrato Adventouring

Regia
Associazione Mosterrato Enduro (www.mosterrato.com)

Ambientazione
Siamo nel Monferrato, precisamente a San Salvatore, avamposto dei colli alessandrini e guardiano di una delle strade dei vini più famose d’Italia. In questo scenario si scrive il proemio perfetto per una new entry delle motocavalcate italiane: il Mosterrato. Questo evento presenta tutte le caratteristiche per far innamorare qualsiasi amante dell’adventouring il cui unico tormento appena sveglio è “oggi con che terra mi sporcherò?”.
Più di 200 chilometri attraverso paesaggi mozzafiato divisi tra sabato e domenica preceduti il venerdì da un corso di guida offroad per chi fosse interessato.
Qui le cose se si fanno, le si fanno bene! Ristori, recupero mezzi, assistenza tecnica lungo il percorso e possibilità di pernottare con la propria tenda presso uno spazio allestito per l’occasione. Tutto condito con tracce chiare e scorrevoli distinte tra mono e bicilindrici per agevolare ogni tipo di guida e concedere a ognuno il proprio divertimento.
E ora largo alle riprese.

Scena I
Il venerdì del Mosterrato si apre con un corso di guida offroad, un classico intramontabile degli eventi adventuring che coprono il weekend in cui viene spesso proposta per necessità o diletto dei partecipati una giornata pre-smanettata all’insegna della tecnica.
Un’occasione per i neofiti di entrare in sintonia ancor più con la moto e affrontare i giorni seguenti con la sicurezza necessaria, permettendo di percorrere i molti chilometri del sabato con semplicità e appagando ogni senso alla scoperta del territorio.

Scena II
La giornata di sabato rappresenta la scena madre dell’evento che si apre con la classica foschia dei colli conferendo alla mattinata un tono di freschezza e beatitudine.
La location del bivacco è azzeccatissima, estendendosi sotto alti pini che donano all’aria il tipico profumo di resina facendo da sfondo ad una rapida colazione prima di dirigersi al via.
Partenza dunque alle 9 del mattino quando il tepore del sole inizia a riscaldare le selle e dopo poche centinaia di metri si tocca subito il brecciolino facendo intirizzire ogni pelo del nostro corpo; il meteo benevolo e le schivate piogge dei giorni precedenti hanno infatti reso il fondo asciutto quanto basta per far aggrappare i tasselli al terreno, cosa non scontata da queste parti dove una leggera pioggia può dar vita a distese di argilla che inghiottirebbero qualsiasi bisonte a due cilindri.
In un sali e scendi continuo surfiamo senza sosta tra i colli avvolti da tenute e vigneti a perdita d’occhio. In questo scorcio bucolico non ci rendiamo conto della lieve pioggia che inizia a cadere sui nostri caschi e benché duri una frazione di secondo è abbastanza da rendere il fondo viscido regalando a questa seconda “ripresa” un teatro di scivoloni per i pochi non muniti di tassellone sotto il sedere.
Ma la Dea Fortuna è dalla nostra e il sole sbrilluccicante dona tregua dall’infido terreno che metro dopo metro ci porta al ristoro dove all’ombra di un pioppo e con un panino in mano raddrizziamo le leve storte, valutiamo i danni di chi si è reso partecipe dei capitomboli e ripartiamo per la seconda parte della traccia.
Mancano circa 50 chilometri, ma dei colli del Basso Monferrato non si vorrebbe più fare a meno. Guidando alzando una nube di polvere che riempirebbe d’orgoglio ogni cuore endurista, incrociamo intere famiglie assorte a cogliere nelle vigne uva destinata a trasformarsi nel nettare degli Dei e davanti a tale scenario ameno decidiamo di fermarci ai piedi di una delle tante Big Bench installate nel Monferrato per ammirare questo dolce fervore di persone.
Così quella che doveva esser una giornata di solo enduro, si è trasformata anche in un itinerario alla scoperta di una delle zone più suggestive del nord Italia. L’unico desiderio è infatti non fermarsi mai, ma l’arrivo della tappa ci ricorda che l’indomani le bellezze da attraversare saranno altrettante.

Scena III
Domenica bramiamo talmente tanto lo sterrato da salire in sella con la brioches ancora in bocca alla volta di Altavilla Monferrato, dove la distilleria Mazzetti ci accoglierà per i saluti finali.
Nonostante ci dividano pochi chilometri dal comune d’arrivo, l’organizzazione è stata capace di studiare un percorso di 70 chilometri tra i colli del Basso Monferrato per soddisfare l’ultima briciola di voglia di guidare in questo luogo prima di salutarci definitivamente.
Senza colpo ferire e come se avessimo attraversato un portale spazio-temporale, ci troviamo davanti agli occhi la distilleria che ci avverte definitivamente della fine della traccia. Poco male in considerazione di ciò che ci aspetterà. Per l’occasione infatti saremo accolti con una degustazione di grappa e piatti tipici locali da assaporare all’interno del suggestivo giardino per poi concludere con una piccola visita guidata nella barricaia secolare.
Una giornata finale degna del miglior film all’insegna del vero adventuoring in cui le parole chiave sono moto e sapori.

 

 

Epilogo
Termina in questo modo un cortometraggio destinato a diventare cult nei prossimi anni. Una pellicola per cui esser felici di aver preso parte e che promette ciò che si cerca per trascorrere un weekend in piena armonia con la propria moto, i paesaggi e i compagni di avventura. Il Mosterrato è alla sua prima apparizione, una premiere che non ha deluso le aspettative e che si cimenta dunque nell’impresa non impossibile di diventare un appuntamento fisso da non mancare.

“Buona la prima!”

L’associazione
Arrivati a questo punto è doverosa una precisazione su cosa sia Mosterrato Enduro.
Questa associazione sportiva nata dalla mente di Paolo Zeggio è l’unica ad oggi a promuovere la disciplina dell’enduro nel Monferrato attraverso un calendario che nel 2021 offre un panorama di eventi a tuttotondo oltre che a corsi di guida offroad. Dai tour dedicati ai monocilindrici fino alle vere e proprie cavalcate per i bicilindrici come il Mosterrato Adventouring e Marathon; dai viaggi organizzati come la Transpirenaica e la Costa Brava fino ai più vicini tour della Val di Susa e Assietta. E se volessi organizzare un’uscita con gli amici? Nulla di più semplice. Bastano pochi click sul sito www.mosterrato.com ed è possibile personalizzare il proprio giro con guide al seguito e noleggio moto. Inoltre è stato dato ancora più spazio alle donne con corsi di guida e un evento Mosterrato completamente dedicato al genere femminile.
Se questo è il preludio, c’è da rimanere incollati alle poltrone (o meglio alle selle) per non perdere il sequel!

KTM ADVENTURE ROADSHOW 2021: BUONA LA PRIMA!

Sole, caldo, un “campo base” d’eccezione come l’Autodromo Internazionale del Mugello e le nuove KTM 890 ADVENTURE e KTM 1290 SUPER ADVENTURE S da provare sulle splendide strade che circondano il tempio della velocità toscano. È questo lo scenario che si è presentato ai 50 appassionati motociclisti che lo scorso 8 maggio hanno partecipato alla prima tappa del KTM ADVENTURE ROADSHOW 2021.

Più che un semplice test ride, questo evento è stato concepito per offrire all’utente finale un’esperienza completa in sella alle nuove Travel Enduro austriache, da vivere in un esclusivo contesto READY TO RACE.

Al loro arrivo gli ospiti, suddivisi in gruppi di 10 persone, sono stati accolti dallo staff di KTM Italia e dopo le consuete procedure di registrazione e la consegna del kit di benvenuto, hanno ricevuto tutte le informazioni tecniche sui nuovi modelli e il dettaglio del tour. Per l’occasione i 50 km del percorso sono stati tracciati da Gioele Meoni, figlio dell’indimenticabile Fabrizio e ideatore di WHIP LIVE, un’APP dedicata al mondo Adventouring, grazie alla quale è stato possibile seguire i partecipanti dallo smartphone mentre si muovevano tra la Futa, il Monte Panna e il tratto in fuoristrada compreso tra Galliano e Sant’Agata.

Al termine della lunga giornata in sella alle nuove KTM Adventure, il riscontro è stato più che positivo, sia per la formula organizzativa che per le grandi qualità dinamiche dei modelli in prova. La KTM 890 ADVENTURE è stata giudicata facile, leggera, ideale per il motociclista esperto come per quello alle prime armi ed è stata apprezzata anche dal pubblico femminile. La KTM 1290 SUPER ADVENTURE S ha stupito per le sue grandi doti dinamiche, per la potenza del suo motore e per il pacchetto di ausili elettronici alla guida, un riferimento assoluto nel segmento delle grandi moto da viaggio.

Il secondo appuntamento con il KTM ADVENTURE ROADSHOW è previsto per sabato 22 maggio e avrà come base di partenza il Maggiora Park (NO), teatro di epiche sfide di Motocross, a pochi chilometri da Borgomanero e dagli splendidi percorsi che si sviluppano tra il Lago d’Orta e il Lago Maggiore.

Partecipare è semplice: basta visitare il sito https://www.ktm.com/it-it/ktm-world/ktm-adventure-roadshow.html e iscriversi all’evento.

Il programma della giornata prevede 5 sessioni da 10 piloti ciascuna per un totale di 50 persone, e sarà possibile prenotare l’orario del test ride in base alle proprie esigenze o alla disponibilità delle moto. È prevista una quota di partecipazione di 50 euro, che oltre al test ride e ai consigli di guida, comprende la tessera MEMBER della Federazione Motociclistica Italiana, la copertura assicurativa per la giornata dell’evento, un kit di benvenuto con gadget KTM, il welcome coffee e un voucher del valore di 100 euro* da utilizzare presso un qualunque concessionario KTM per l’acquisto di abbigliamento KTM PowerWear o accessori KTM PowerParts (*a fronte di un acquisto minimo di 250 euro).

Per maggiori informazioni scrivere a: adventure-roadshow.italy@ktm.com

NEWS | KTM PRESENTA LA NUOVA 1290 SUPER ADVENTURE R 2021

Il secondo “pezzo forte” nella nuova generazione di modelli KTM ADVENTURE prende forma nella nuovissima KTM 1290 SUPER ADVENTURE R. Ideata per attraversare i terreni più selvaggi e impegnativi, questa moto ha la capacità di far vivere avventure ovunque.Pronta a piantare la sua bandierina in qualunque luogo sulla faccia della Terra, la moto austriaca è stata riprogettata da cima a fondo e si presenta con una lunga lista di novità.

Agilità su qualunque terreno
Per lo sviluppo del modello 2021 gli ingegneri di Mattighofen si sono concentrati su un unico concetto: creare una moto che si potesse muovere sui terreni più impervi in modo semplice e intuivo. Le nuovissime sovrastrutture, che offrono un’ergonomia eccellente e consentono di tenere il carburante il più in basso possibile all’interno del serbatoio, sono state progettate per una migliore agilità, un baricentro più basso e un feeling di guida migliorato in qualunque condizione.
La ciclistica della nuova moto è stata profondamente rinnovata, con una redistribuzione dei pesi finalizzata ad aumentarne la maneggevolezza e la stabilità al tempo stesso. Il cannotto di sterzo è stato arretrato di 15 mm, il motore è stato ruotato in avanti di 2° e il forcellone pressofuso a traliccio aperto è stato allungato.
Anche le sovrastrutture sono state profondamente riviste e ogni centimetro della moto è stato oggetto di profondo studio allo scopo di ottimizzare la distribuzione dei pesi e il contatto ottimale tra pilota e moto.
La sensazione di controllo ed equilibrio è migliorata grazie al nuovo serbatoio da 23 litri realizzato in tre parti, posizionato più in basso per agevolare le dinamiche di guida. Anche il telaietto posteriore è stato riprogettato ed è sovrastato da una sella realizzata in un unico pezzo, con un’altezza di 880 mm, forme rastremate e un pratico vano portaoggetti nel sottosella.
A migliorare ulteriormente la maneggevolezza e il comfort contribuiscono le rinnovate sospensioni WP, testate per migliaia di chilometri nei deserti californiani e sulle più tortuose strade europee. La KTM 1290 SUPER ADVENTURE R è ricca di elementi derivanti dalla prolifica attività di KTM nell’offroad e racchiude il meglio della tecnologia WP XPLOR. La forcella completamente regolabile con steli da 48 mm garantisce un’escursione di 220 mm e adotta funzioni di smorzamento separate gestibili tramite pratiche ghiere poste in testa ai foderi. L’ammortizzatore WP PDS vanta la stessa escursione della forcella ed è anch’esso completamente regolabile.

 

 
Tecnologia mirata alle prestazioni
La KTM 1290 SUPER ADVENTURE R 2021 offre di serie di pacchetti elettronici avanzati, risultato della continua collaborazione con un partner di primo livello come Bosch. La nuova piattaforma inerziale a sei assi aiuta a elaborare le informazioni relative all’inclinazione e alla posizione esatte della moto, così come il suo comportamento. A sua volta, ciò influenza il grado di intervento del Traction Control, della regolazione della coppia del motore in fase di rilascio (MSR) e del controllo della stabilità della motocicletta in frenata (MSC), oltre a gestire l’ABS Offroad. Per rispondere alle esigenze del moderno appassionato della guida “all-terrain” tutti i dispositivi di assistenza al conducente possono essere limitati o disattivati.
Accanto ai riding mode di serie RAIN, STREET, SPORT e OFFROAD, la modalità RALLY opzionale permette ai piloti più esigenti di impostare la risposta dell’acceleratore su tre livelli e di selezionare uno dei nove livelli di slittamento della ruota posteriore. Le modifiche per adattare la guida a qualunque caratteristica topografica vengono tutte processate tramite il nuovissimo quadro strumenti TFT da 7’’, che è collegato a una nuova Connectivity Unit. Il display più grande presenta menu rapidi e intuitivi, oltre a mostrare chiaramente le indicazioni turn-by-turn suggerite dall’app KTM MY RIDE (a pagamento).

 

Componenti con specifiche di prima qualità
La KTM 1290 SUPER ADVENTURE R si affida al nuovo motore LC8 omologato Euro 5, che sprigiona 160 CV a 9.000 giri/min e 138 Nm di coppia a 6.500 giri/min. KTM ha analizzato a fondo le parti interne del bicilindrico a V di 75° per migliorare la dissipazione del calore e ridurne il peso di 1,6 kg, nell’intento di ottimizzare la guidabilità.
Con un grande impegno verso l’ottimizzazione del flusso d’aria che attraversa la moto, la KTM 1290 SUPER ADVENTURE R 2021 presenta due radiatori separati, al posto dell’unità singola del modello precedente. Con condotti dell’aria dal design intelligente, la quantità di aria calda che investe le gambe del pilota è stata notevolmente ridotta e si può notare subito la differenza nelle sezioni lente e serrate.
Grazie alla rinnovata cassa filtro i piloti possono accedere con facilità al filtro dell’aria, semplicemente togliendo quattro viti. Il filtro stesso presenta ora nervature verticali, anziché orizzontali, che aiutano a convogliare la polvere o la sabbia verso il fondo della cassa del filtro. Nel complesso, un design migliore per gli avventurieri estremi.
Fra gli altri miglioramenti apportati al motore figurano carter più leggeri, nuovi pistoni, rivestimenti modificati e un doppio collettore di scarico rielaborato; con questo pacchetto aggiornato l’LC8 diventa brioso, affidabile e sicuro su tutti i tipi di terreno. Grazie alla collaborazione con PANKL, anche il cambio è stato perfezionato, ottenendo inserimenti più rapidi, più leggeri e più reattivi. Il vantaggio di questo aggiornamento è percepibile soprattutto se si installa il Quickshifter+ (opzionale), che ora vanta un intervento più veloce e preciso.
Per far fronte alle complicazioni della vita lontana dai sentieri battuti, la KTM 1290 SUPER ADVENTURE R è stata dotata di equipaggiamenti di primo livello. Le nuove coperture Bridgestone specifiche per la guida Adventure avvolgono le ruote a raggi ALPINA in alluminio, che possono ospitare pneumatici tubeless con un’affidabile guarnizione O-ring sui nippli dei raggi. Questa KTM 1290 SUPER ADVENTURE R 2021 di nuova generazione si presenta moderna con colori e grafiche che catturano lo sguardo.
La tecnologia KTM RACE ON ha consentito di migliorare le funzioni della chiave keyless dotata di transponder di sicurezza, mentre i sensori separati del sistema di controllo della pressione degli pneumatici offrono una personalizzazione più precisa. Le pinze Brembo a quattro pistoncini con attacco radiale garantiscono spazi d’arresto ridotti su strada e sono facilmente gestibili nella guida offroad. Il cupolino, le leve, le pedane e il manubrio sono tutti regolabili per migliorare ulteriormente la possibilità di adattamento al pilota.
Come nel caso della versione più stradale S, la nuova KTM 1290 SUPER ADVENTURE R vanta pacchetti software opzionali riconfigurati. Se il Rally Pack comprende il riding mode RALLY, il controllo su nove livelli dello slittamento della ruota posteriore e la personalizzazione della risposta dell’acceleratore, il Tech Pack include il Quickshifter+, la regolazione della coppia del motore in fase di rilascio, l’Hill Hold Control, la luce adattiva del freno e tutte le funzioni del Rally Pack.

 

KTM 1290 SUPER ADVENTURE R – CARATTERISTICHE PRINCIPALI DEL MODELLO
// Ergonomia completamente nuova che offre maggiore agilità
// Sella di nuova progettazione più bassa
// Sospensioni WP XPLOR a corsa lunga completamente regolabili
// Distribuzione del peso ottimizzata con serbatoio ribassato
// Elettronica all’avanguardia che esalta la guida
// Nuovo display TFT intuitivo da 7’’ con interruttori a manubrio riprogettati
// Nuovo faro LED con luce di marcia diurna
// Motore bicilindrico a V aggiornato [EURO 5] con migliore dissipazione del calore
// Nuovi pneumatici Bridgestone specifici per la guida Adventure

Joachim Sauer – Product Manager KTM: “’Per KTM, ‘R’ sta per ‘Rally’ e ‘Racing’, quindi con la nuova KTM 1290 SUPER ADVENTURE R ci sentiamo davvero nel nostro elemento. La KTM 1290 SUPER ADVENTURE R vanta tutte le innovazioni introdotte con il modello S e arriva a definire nuovi standard di guida su qualunque tipo di terreno. Con il propulsore aggiornato abbiamo ottenuto una guidabilità ancora superiore, abbiamo rinnovato l’ergonomia per gratificare il pilota e abbiamo ulteriormente migliorato le già eccellenti sospensioni per superare qualsiasi ostacolo. La nuova moto si presenta inoltre con un notevole passo avanti in termini di dotazioni elettroniche, che supporteranno i nostri Adventurieri e li accompagneranno sulle strade di tutto il Mondo.”

La KTM 1290 SUPER ADVENTURE R sarà disponibile presso i Concessionari KTM a partire da marzo 2021 al costo di 19.850 euro f.c.

NOVITA’ 2021 | Nuove CRF 300L e CRF 300 Rally

Nuove CRF300L e CRF300 Rally. Le dual purpose ­di Honda migliorano in tutto: motore più potente, minore peso, poliedriche come sempre

  • Nuovo motore a corsa lunga di 286 cc con una potenza maggiore del 10% e una coppia maggiore del 18%
  • Peso con il pieno ridotto di 4 kg per un rapporto potenza/peso migliorato del 13%
  • Nuovo telaio, sospensioni ad escursione maggiorata, maggiore altezza da terra, geometria di sterzo riprogettata e posizione di guida risisegnata, migliorano le capacità ‘tutto-terreno’ e l’agilità
  • Nuovo display LCD più chiaro e ricco di informazioni
  • Capacità serbatoio aumentata di 2,7 litri per la CRF300 Rally, che è anche più confortevole e presenta una sella leggermente più bassa.

2021 HONDA CRF300L

 

La CRF250L, lanciata in Europa nel 2012, ha dimostrato anno dopo anno le sue qualità di enduro leggera dual-purpose. Nel 2017 è stata affiancata dalla CRF250 Rally, dal look strettamente derivato dalle esperienze alla Dakar e focalizzata sulle avventure a lungo raggio. Il 2021 porta importanti aggiornamenti per entrambi i modelli, primo dei quali è l’aumento di cilindrata del motore, ora montato in una ciclistica decisamente più leggera, che porta ad un miglioramento del rapporto potenza/peso di ben il 13%.

Con una cilindrata di 286 cc, il motore monocilindrico, bialbero a 4 valvole, raffreddato a liquido e omologato Euro5, sviluppa una potenza massima di 27,3 CV a 8.500 giri/min e una coppia massima di 26,6 Nm a 6.500 giri/min (rispetto ai precedenti 24,8 CV e 22,6 Nm del motore di 250 cc). La respirazione del motore è migliorata grazie a profondi aggiornamenti alla distribuzione e ai sistemi di aspirazione e scarico. I rapporti del cambio sono più corti dalla 1^ alla 5^, mentre la 6^ è più lunga per assecondare trasferimenti rilassati e più confortevoli. La frizione è ora di tipo assistito e con antisaltellamento, per uno sforzo alla leva ridotto del 20% e scalate repentine senza rischi di perdite di aderenza.

Il telaio semi‑doppia culla in acciaio riprogettato, il forcellone e la piastra inferiore di sterzo in alluminio, offrono il maggiore contributo alla riduzione di peso complessiva di 4 kg, mentre modifiche sostanziali interessano il bilanciamento della rigidità – con più flessibilità laterale – per una migliorata sensazione di controllo. La geometria dello sterzo è stata ridisegnata di conseguenza e le sospensioni presentano escursione maggiorata (+10mm ant / +20mm post per la CRF300L e +10mm ant/post per la CRF300 Rally) con incrementata luce a terra per entrambe.

La CRF300L si presenta con un look accattivante e più snello, serbatoio da 7,8 litri e rinnovato cruscotto LCD. Anche la posizione di guida è stata aggiornata per favorire agilità in marcia e manovrabilità alle basse andature: il manubrio è leggermente più indietro mentre le pedane sono poco più in basso e più indietro. La sella è poco più in alto, a 880 mm.

Posta a 885 mm, la sella della CRF300 Rally è ora montata su supporti in gomma ed è più in basso di 10 mm rispetto al precedente modello. Il serbatoio della benzina guadagna 2,7 litri di capacità per un totale ora di 12,8 litri, che equivalgono a oltre 400 km di autonomia grazie a un consumo medio di oltre 32 km/l. Con i pesi interni al manubrio ci sono vibrazioni ridotte e il comfort di marcia aumenta anche grazie al rivestimento sulle pedane. Gli indicatori di direzione a LED hanno ora supporti flessibili per essere più resistenti negli usi più estremi.

Ma sia la CRF300L che la CRF300 Rally rimangono prima di tutto delle sensazionali moto tuttofare, leggere, facili da guidare e super affidabili, per gli itinerari del week-end, un’escursione fuoristrada o il giro del mondo, proprio come vuole la loro originale formula dual-purpose.

Ducati presenta la nuova Multistrada V4

Borgo Panigale, Bologna, 4 novembre 2020 – Ducati ha presentato al mondo la nuova Multistrada V4 durante il primo episodio della Ducati World Première web series.

La Multistrada ha un nome che da solo racchiude una promessa ambiziosa da mantenere: la capacità di offrire una grande versatilità. Nasce infatti con l’intento di essere una moto sportiva ma confortevole, in grado di poter affrontare con sicurezza e solidità ogni condizione stradale, su asfalto e su sterrato.

In 18 anni ne sono state prodotte oltre 110.000 unità e sin dalla sua nascita, nel 2003, ha saputo evolversi, ampliando il proprio ambito di utilizzo. La prima Multistrada era una moto sportiva, con buona coppia e principalmente indicata a un utilizzo stradale. La versione del 2010 è stata la prima “quattro moto in uno”, ovvero la prima moto al mondo dotata di Riding Mode. Nel 2015 è stato invece presentato il primo motore dotato di un doppio variatore di fase, che migliorava la fluidità di erogazione.

 

La quarta generazione di Multistrada è una moto ancora più prestazionale, ma comunque più facile da guidare. Più robusta e al contempo leggera. Maggiormente versatile e confortevole, ma efficace in ogni condizione di guida. In altre parole, Ducati desiderava che la Multistrada V4 fosse la “Multi” migliore di sempre. Insomma, più Multistrada che mai.

La Multistrada V4 è “Sport” perché è leggera e compatta, ha 170 CV, aiuti elettronici da MotoGP e una ciclistica con quote agili per una guida esaltante ed efficace nel misto. È “Touring” grazie agli intervalli di manutenzione principali fissati ogni 60.000 km, alla cura maniacale rivolta in fase di sviluppo al comfort di marcia, ai sistemi Radar (prima moto al mondo ad averli sia anteriore che posteriore), al navigatore cartografico visualizzabile sul cruscotto e alle cornering lights. È “Enduro” grazie a ottime capacità off-road, sospensioni elettroniche, fluidità di erogazione e rapportatura del cambio. È “Urban” perché garantisce grande facilità di utilizzo alle basse velocità, ma anche grazie alla connettività dello smartphone e all’attento studio rivolto al comfort termico. Ecco spiegato il motivo per cui dominare tutte le strade non è mai stato così facile.

 

Il lavoro di design fatto sulla Multistrada V4 è estremamente funzionale alla sua anima tecnica e ha portato a un risultato estetico solido, robusto, ma comunque raffinato. I designer Ducati hanno lavorato sulle proporzioni e sulla compattezza del corpo moto all’interno dell’interasse, in modo da privilegiare il perfetto connubio tra forma e funzione. Questo fatto si nota immediatamente dai volumi sbilanciati sull’anteriore con linee muscolose ma sexy per integrare il serbatoio da 22 litri, che si sposano col posteriore snello che permette una posizione di guida ottimale anche in piedi nei tratti fuoristrada. Lo studio dei flussi aerodinamici è stato orientato a garantire il massimo comfort possibile al pilota.

Il motore è il vero cuore di questa moto: il V4 Granturismo. Leggero (66,7 kg) e compatto, ha tanta grinta ma si dimostra morbidissimo e fluidissimo ai bassi regimi, con tanta schiena ai medi e veramente eccitante agli alti. Il V4 Granturismo ha una cilindrata di 1.158 cm3 ed eroga 170 CV (125 kW) a 10.500 giri con una coppia massima di 125 Nm (12,7 kgm) a 8.750 giri. Inoltre, l’adozione di questo motore consente un significativo allungamento degli intervalli di manutenzione: nella Multistrada V4 il cambio dell’olio è previsto ogni 15.000 km, mentre il controllo e l’eventuale regolazione del gioco valvole è richiesto ogni 60.000 km. Nessuna moto in produzione arriva a tanto.

Il pacchetto elettronico della Multistrada V4 è lo stato dell’arte nel settore motociclistico per sicurezza, comfort, performance e connettività. La piattaforma inerziale (IMU) gestisce il funzionamento di ABS Cornering, Ducati Wheelie Control (DWC), Ducati Traction Control (DTC), qui in versione “cornering” e, sulla Multistrada V4 S, le Cornering Lights (DCL).
Sempre sulla Multistrada V4 S è presente di serie anche il Vehicle Hold Control (VHC), che rende semplice la ripartenza su strade in pendenza. Sulla Multistrada V4 S, la piattaforma inerziale dialoga continuamente anche con il sistema di controllo delle sospensioni semi attive Ducati Skyhook Suspension (DSS) con funzione Autoleveling.

Con la Multistrada V4 Ducati introduce inoltre un’anteprima assoluta nel mondo delle moto: il rivoluzionario sistema radar anteriore e posteriore, che permette l’utilizzo del Cruise Control Adattivo (ACC) e del Blind Spot Detection (BSD). I radar sono dei sistemi di ausilio avanzato che Ducati ha sviluppato assieme a un partner tecnologico di primo livello come Bosch, e sono in grado di supportare e rendere più confortevole la guida grazie alla capacità di ricostruire la realtà circostante la moto.

La Multistrada V4 è equipaggiata con un telaio monoscocca in alluminio, ruota anteriore da 19 pollici e forcellone bibraccio, in grado di ospitare ruote a raggi. Ha un interasse contenuto (1.567 mm), un avantreno dalle quote sportive, sospensioni con grande escursione (170 mm la corsa ruota anteriore e 180 mm quella posteriore), luce a terra di ben 220 mm e un peso a secco di 215 kg. Tutto ciò permette alla Multistrada V4 di essere intuitiva ed efficace tra le curve come una vera Ducati e al contempo facile da guidare e versatile sia per un utilizzo su strada sia fuoristrada.

 

Con l’obiettivo di rendere i lunghi trasferimenti autostradali più confortevoli, in fase di progettazione e sviluppo gli ingegneri Ducati hanno posto grande attenzione a ciò che nel mondo auto è chiamato Noise, Vibration, Harshness (NVH), ovvero la misura del livello di confort generale del veicolo.

In questo senso è stato fatto un attento studio aerodinamico, svolto anche in galleria del vento, per ottenere la migliore protezione all’aria del pilota e del passeggero, ridurre i fruscii e allontanare dalle gambe del pilota il calore proveniente dal motore. Il risultato è un plexiglass dalla forma inedita, regolabile in altezza con un solo dito, associato a due deflettori laterali. Le forme dei paramani e delle parti più esposte all’aria sono state studiate nei minimi dettagli, così come il “sound”, educato ma sempre presente e dalla timbrica Ducati, del motore. Il motore V4 Granturismo adotta anche la strategia di disattivazione della bancata posteriore al minimo. In questo modo, quando la moto è ferma al semaforo, la bancata posteriore si disattiva (non c’è combustione nei cilindri), migliorando il comfort termico di pilota e passeggero grazie all’abbassamento delle temperature e riducendo il consumo.

La Multistrada V4 ha moltissime possibilità di configurazione diverse per rispondere alle esigenze dei clienti più disparati. Il modello V4 standard è disponibile in colore rosso e rappresenta la versione dedicata a chi ama il motore da 170 cv e i 215 kg di peso.

Il modello centrale della gamma, la V4 S, è disponibile, oltre che in rosso, nel colore “Aviator Grey”. La Ducati Multistrada V4 S può essere ordinata sia coi cerchi in lega che con i cerchi a raggi. Per questa moto Ducati ha pensato a un nuovo pacchetto di configurazioni che possa essere ordinato direttamente dalla fabbrica (Essential, Travel, Radar, Performance, Full). È già possibile visualizzare tutte le opzioni di configurazione nella sezione dedicata del sito Ducati.

La terza versione è la Multistrada V4 S Sport, che offre una livrea dedicata particolarmente grintosa e il pacchetto Performance di serie con scarico Akrapovič e parafango anteriore in carbonio.

La nuova Multistrada V4 sarà disponibile nei concessionari Ducati a partire da fine novembre.

Guarda subito il trailer:

 

TEST DUAL | KTM 790 R Adventure, pronti per l’avventura

Testo: Rodolfo Maraldi e Giovanni Sala
Tester: Alessio Corradini e Mario Pierguidi

Dopo una lunga attesa da parte del pubblico, finalmente KTM presenta la 790 Adventure R, la versione Racing del modello 790 Adventure. Il marchio austriaco infatti, come già in passato è accaduto, ha sviluppato due modelli che condividono la stessa base, la KTM 790 Adventure, il modello sportivo dalla genetica Off-Road e la versione “R” cioè Racing, una moto da fuoristrada che consente però di viaggiare con comodità anche su asfalto.

Finalmente una moto da off-road senza compromessi e che permette anche di viaggiare comodamente.

La 790 R utilizzata per questo test ci è stata fornita dal Team Kapriony a cui l’abbiamo sottratta prima che cominciassero a smontarla per creare l’ennesima creatura dei deserti. Per suggellare questa occasione speciale abbiamo avuto la fortuna di aver un tester d’eccezione e anche sufficientemente esperto in materia, un certo Giovanni Sala. Prima di addentrarci nelle sensazioni di guida del Giò nazionale, anzi, internazionale, partiamo con elencarvi alcuni pregi e difetti di questa 790 Adventure R. Era una delle prove più attese dell’anno, non vedevamo l’ora di provarla e l’occasione giusta è stata quella dell’evento organizzato da Paolo Caprioni e il suo Team con il supporto di Gioele Meoni, figlio di Fabrizio, nelle insidiose sabbie all’interno del circuito di Pomposa (FE).

 

 

La nuova 790 Adventure R, completa la gamma “Travel” di KTM e si pone a metà strada tra la monocilindrica 690 Enduro R e l’ultima nata Adventure 1090 R. Sebbene ultimamente le moto Adventure abbiano guadagnato in termini di potenza e di peso, questa volta KTM ha realizzato una moto più compatta e dalle dimensioni più contenute, versatile e con un focus orientato al fuoristrada.

PREGI : Tecnologia, Qualità dei componenti, Comportamento dinamico

Il propulsore bicilindrico KTM 790 Adventure R è il famoso LC8, già utilizzato sulla 790 Duke, ma adattato all’uso in fuoristrada. I tecnici KTM hanno lavorato per avere una maggiore spinta ai bassi regimi ottenendo 88 Nm di coppia. Il propulsore è molto piccolo, compatto e dalla forte spinta progressiva (95 CV di potenza sono più che sufficienti per muoversi liberamente anche a pieno carico) in questo modo non interferisce nel design generale della moto. Questo aspetto si nota soprattutto nella zona del serbatoio, molto più ristretto rispetto agli altri modelli Adventure, più simile allo stile di una moto da enduro ma con una capienza di ben 20 litri di carburante per oltre 450 km di autonomia con un consumo interessante di circa 4,8 litri per 100 km.

 

 

Per ottenere questa capienza, il serbatoio scende molto verso il basso abbracciando il motore e guadagnando spazio proprio in quella zona. Anche se la soluzione adottata è chiaramente un vantaggio in quanto il baricentro della moto si abbassa, facendole guadagnare in stabilità e agilità, a livello estetico non è piaciuta a tutti. Inoltre in questo modo il serbatoio (già elemento assai delicato sulle motociclette) è molto esposto ad abrasioni e possibili rotture in caso di cadute accidentali. Proprio per questo motivo sulla KTM 790 Adventure R troviamo robuste cover intercambiabili in PVC, che avvolgono e proteggono le parti più esposte del serbatoio.

La KTM 790 Adventure R è equipaggiata con ruote da 21″ all’anteriore e 18″ al posteriore, pneumatici Metzeler Karoo 3 e con sospensioni e telaio firmati WP. Come nelle enduro specialistiche troviamo all’anteriore una forcella WP modello Xplor 48 con 240 mm di escursione completamente regolabile in compressione, estensione e precarico molla.

DIFETTI: Kickstarter non di serie, Estetica del serbatoio, Sound al minimo

L’impianto frenante anteriore è composto da due dischi del freno da 320 mm di diametro con pinze a quattro pistoncini e attacco radiale all’anteriore e da un disco del freno da 260 mm di diametro azionato da una pinza flottante a due pistoncini al posteriore e ABS disinseribile. La prima sensazione quando si sale sulla 790 Adventure R è di avere sotto il sedere una moto compatta, non eccessivamente alta con un’altezza sella di 88 cm da terra. Il peso dichiarato è di 189 kg a secco, 209 kg circa con il pieno di carburante.

Il cupolino è più piccolo e meno protettivo rispetto a quello della sorella Adventure e consente una miglior visibilità nei percorsi Off-Road. Il manubrio è regolabile a piacimento in sei differenti posizioni e viene facile quindi trovarsi con pochi aggiustamenti subito a proprio agio. Il display TFT che equipaggia la KTM 790 Adventure R è da 5″ a colori e completamente digitale azionabile dalla parte sinistra del manubrio. Il computer di bordo è ricco di informazioni (contachilometri parziale, autonomia disponibile, impostazioni ABS, modalità di guida… ecc.) e visibile anche nei giorni molto soleggiati.

 

 

Le luci e gli indicatori di direzione sono a Led essendo il gruppo anteriore molto simile a quello della sorella KTM 1290 Super Adventure. KTM non ha badato a spese quando si tratta di dotare di tecnologia avanzata la sua nuova creatura. La 790 Adventure R è fornita di acceleratore elettronico, quattro modalità di guida e un bel po’ di elettronica come il controllo di trazione (MTC), ABS sensibile all’angolo di piega in curva e la modalità ABS Off-Road. Quest’ultimo se selezionato disattiva l’ABS sulla ruota posteriore, e riduce l’intervento sulla ruota anteriore. Ciò permette ai piloti di far bloccare la ruota posteriore, per infilarsi nelle curve.

La 790 Adventure R dispone anche di un “riding mode rally”, il dispositivo che controlla lo slittamento della ruota posteriore e che può essere impostato su ben nove livelli di controllo della trazione. È la modalità preferita per l’Off-Road con una risposta del gas più brusca ed entusiasmante e con accesso diretto al Traction Control. Se pensate di utilizzare la KTM 790 Adventure R per viaggiare, KTM ha già previsto modelli di valigie disponibili, il supporto per il GPS, una borsa da serbatoio e molto altro ancora.

Lo scarico Akrapovic opzionale, fa risparmiare un chilo di peso ed emette un sound inebriante. KTM ha raggiunto il suo obiettivo, creando una moto Adventure dalle dimensioni compatte, comoda, tecnologicamente avanzata e con funzionalità di prim’ordine. Senza dubbio la KTM 790 Adventure R è una moto in grado di soddisfare le esigenze di chi intende viaggiare comodamente e che permette anche di poter lasciare l’asfalto ed immergersi in polverosi sterrati o piste desertiche.

IL TESTER: Giovanni Sala

Sono stato invitato da Paolo Caprioni e Gioele Meoni per dare la mia opinione al test “comparativo” tra le due KTM LC8 da deserto; una quella portata in gara da Fabrizio Meoni e l’altra quella del Team Kapriony. In realtà più che una comparativa è stato un test per “scoprire” se Zaira, il prototipo con cui Paolo ha partecipato all’ultima Africa Race fosse migliorata (con gli accorgimenti fatti dal Team Kapriony in questi anni) rispetto alla LC8 Rally di Fabrizio.

Il ritrovo è sulla pista sabbiosa di Pomposa, dove tra giornalisti, addetti ai lavori, tester e con la speciale presenza di Ferro (Bruno Ferrari), capo meccanico del progetto LC8 ai rally, si è respirata la passione per le corse, per i rally africani, e per queste tipologie di moto. Oltre alle due rally c’era anche la gradita presenza della nuova KTM 790 Adventure R che il team Kapriony vorrebbe impiegare nella prossima stagione di rally. Non ho resistito, quale miglior occasione per provare la nuova nata di casa KTM in un contesto realmente off-road, nella pesante sabbia del circuito Ferrarese?

 

 

Appena salito in sella la 790 Adventure R mi ha sorpreso per la facilità nel manovrarla da fermo. Sensazione dovuta alla seduta più bassa e a tutta la struttura con i pesi proiettati verso il basso, rispetto alla LC8 R a cui sono abituato e che ha un’altezza sella maggiore. Nel corso del primo giro con un’andatura lenta, mi sono reso conto che anche nelle profonde buche risulta facile nella guida e ben assettata, così ho iniziato a spingere un po’ di più, e in effetti l’ottima telaistica risponde bene anche a velocità maggiori.

Mi hanno sorpreso positivamente le sospensioni Xplor 48 che, nonostante la configurazione standard e senza preparazioni specifiche, nelle buche lunghe tipo waves, non sono andate mai in crisi con torsioni o spiacevoli fondo corsa. Anche il monoammortizzatore svolge bene il suo compito, sostiene bene il peso di moto e pilota offrendo una buona trazione nonostante un fondo sabbioso e pneumatici non specifici. Ovviamente le sospensioni della KTM 790 Adventure R sono arrivate a fine corsa solo dall’atterraggio dei salti più importanti.

Il motore quando usato in fuoristrada è lineare e insistendo sul gas spinge veramente forte. L’erogazione “smooth” consente di gestire facilmente la potenza con il solo comando del gas e senza intervenire troppo sulla frizione. In questo modo risulta davvero facile anticipare le curve tenendo in trazione la moto, insomma, questa 790 R si comporta egregiamente in fuoristrada.

Per ribadire questi concetti ho visto nel corso dell’ultimo Merzouga Rally, il KTM Ultimate Race, un challenge del marchio Austriaco dove due piloti di ogni continente, dopo una precedente selezione, hanno corso cinque giorni di gara tra le dune e le piste marocchine con le moto 790 R Adventure di serie.  Quindi tutto sommato è evidente che la nuova sfida del Team Kapriony di convertire da gara la 790 R è un’idea saggia ed intelligente, ma dovrà lavorare molto su diversi aspetti per renderla una moto competitiva in gara.

Sicuramente le prime modifiche riguarderanno l’aerodinamica, pensando a costruire una carena che possa proteggere il pilota dal vento, valutare alcune modifiche alle sospensioni per aumentarne l’escursione, rinunciare troppo al comfort, rivedere l’altezza di manubrio e sella, alleggerire il peso totale togliendo tutte le cose superflue e aggiungendo quelle soluzioni strategiche indispensabili nei rally, specialmente in quelli africani. Insomma, ci sarà sicuramente molto da fare ma la partenza è un’ottima base e considerando l’esperienza del Team Kapriony maturata negli anni, riusciranno sicuramente a sviluppare un progetto già vincente in un’ottima moto da rally raid.

 

Dati tecnici: KTM 790 Adventure R

:: Motore

• Costruzione: a 2 cilindri in linea a 4 tempi

• Cilindrata: 799 cm³

• Alesaggio: 88 mm

• Corsa: 65.7 Mm

• Potenza in kw: 70 kw

• Potenza in hp: 94 hp

• Coppia: 88 nm

• Avviamento: starter elettrico

• Lubrificazione: forzata con 2 pompe dell’olio

• Cambio: 6 marce

• Raffreddamento: raffreddamento liquido

• Frizione: frizione antisaltellamento Pasc™, a comando meccanico

• Ems: ems bosch con rbw

• Emissioni co2: 98 g/km

• Consumo di carburante: 4.19 l/100 km

:: Ciclistica

• Costruzione telaio: telaio in acciaio al cromo-molibdeno con il motore come elemento sollecitato, verniciato a polvere

• Sospensione anteriore wp a steli rovesciati ø 48 mm

• Sospensione posteriore: monoammortizzatore pds wp

• Escursione anteriore: 240 mm

• Escursione posteriore: 240 mm

• Freno anteriore: 2 pinze a 4 pistoni con attacco radiale

• Freno posteriore: pinza flottante a 2 pistoni

• Diametro disco freno anteriore: 320 mm

• Diametro disco freno posteriore: 260 mm

• Abs: bosch 9.1 Mp (comprende abs sensibile all’angolo di piega e modalità offroad, disinseribile)

• Catena: x-ring 5/8 x 1/4″

• Inclinazione cannotto di sterzo: 63.7 °

• Altezza minima da terra: 263 mm

• Altezza sella: 880 mm

• Capacità serbatoio: (circa)20 l

• Peso a secco: 189 kg

Il prezzo di KTM 790 Adventure R è 13.799 euro.