ADVENTOURING | SARDEGNA “WOW” GRAN TOUR
Testo: Thomas Brazzova
Foto: Filippo Pandin, www.scrambled-eggs.it
Quando dalla redazione mi hanno chiamato per propormi di partecipare al Sardegna Gran Tour 2020 accettai subito, non potevo certo farmi sfuggire questa occasione. Ricordo ancora la conversazione telefonica in cui le mie risposte monosillabi mi avrebbero fatto passare quasi per un automa:
E: “Ciao Thomas, tutto bene? Senti qua! Ti piace la Sardegna vero?”.
T: “Si”.
E: “E se ci andassi per il Sardegna Gran Tour?
L’off-road lì è spettacolare!”. T: “Si”.
E: “Mi rispondi così perché stai già sognando la strada vero?”
T: “Indovina? Sì”.
Ragionando a posteriori, il nome “Gran Tour” è quasi riduttivo, figlio di una semantica, fonetica e un po’ di buonsenso che hanno prevalso su un nome a mio avviso ancor più impattante come “Sardegna WOW Tour”.
Un’idea pacchiana la mia diciamocelo, ma che nonostante la difficoltà di pronuncia sarebbe ancor più rappresentativa della mia esperienza in terra sarda. Ma per un evento di successo, intrappolando come ricordo ogni singolo granello di sabbia tra i tasselli non basta un buon nome e qui entra in gioco l’organizzazione semplice agli occhi dei partecipanti, ma impegnativa ed impeccabile della Adventure Riding coordinata da Renato Zocchi.
Tracce dettagliate, trasporto bagagli, auto medica a seguito e medico in moto lungo il percorso, jeep con carrello per il trasporto dei mezzi in avaria, sono dettagli che permettono di godersi in totale sicurezza l’evento. Insomma, l’unico pensiero concesso ai partecipanti è quello di guidare la propria moto. Nonostante il nemico mondiale Covid-19 si sia messo di mezzo posticipando l’edizione 2020 da Aprile ai primi giorni di Luglio, gli organizzatori hanno s dato la sorte facendo affidamento sulla brama peccaminosa dei partecipanti di dare sfogo alla propria natura enduristica.
La risposta è stata stupefacente, 73 iscritti provenienti da ogni angolo d’Italia, un tedesco, due svizzeri e nomi illustri come Aurelio Fontana, ProRider MTB e Luciano Caviggioli, campione del Rally dei Faraoni negli anni ’80. Tutti pronti per affrontare 1500 km suddivisi in quattro tappe grandiose in off-road, oppure on-road per chi predilige le curve e l’asfalto sardo che per tenuta e bellezza non hanno nulla da invidiare al circuito del Mugello.
Tappa 1 – Milano-Livorno | 367 km
Milano-Livorno è una di quelle tappe che si direbbe scontata ma che in realtà cela bellezza e divertimento. Certo i 100km iniziali di statale e 70 finali di autostrada non aiutano, ma se si pensa che in mezzo ci sono 197km in gran parte offroad, il divertimento è assicurato. Ritrovo a Milano alle 8.30 in Piazza Gino Valle gremita di moto, in uno scenario più unico che raro visti i normali divieti imposti dal comune per la zona. L’afa mattutina milanese fa già sognare la Sardegna, facendoci fremere per partire il più rapidamente possibile non prima di aver ritirato il kit di viaggio e ascoltato il breve briefing tenuto da Zocchi.
Poi il fatidico momento tanto agognato da aprile. Tutti in sella! Via da Milano velocemente cullandosi nelle poche curve della statale che porta a San Giorgio Piacentino. Ma il tempo per annoiarsi non è previsto, così deviamo immediatamente sulla prima pista sterrata, il Sardegna Gran Tour ha inizio! Leggi tutto l’articolo su Endurista Magazine 66 in edicola oppure acquistalo ONLINE CLICCANDO QUI!
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